Siete appassionati di miscelazione e il mondo dei cocktail vi ammalia? Fatevi un regalo strepitoso, andate a Londra al Connaught Bar e lasciate che i migliori bartender del mondo si prendano cura di voi.
Perché è proprio quello che fanno, accogliere il cliente con uno stile che riesce a trasformare ogni momento al Connaught Bar in un’esperienza indimenticabile.
E non lo dico certo io, lo aveva già proclamato la classifica dei World’s 50 Best Bars nel 2020 e lo riconferma anche quest’anno: il team guidato da Ago Perrone (Director of Mixology), Giorgio Bargiani (Head Mixologist) e Maura Milia (Deputy Bar Manager) porta l’ospitalità italiana sul tetto del mondo. Quest’anno, l’incredibile bis è stato celebrato durante la cerimonia del 7 dicembre a Londra.
Ma che cosa rende così speciale il Connaught Bar?
Aperto nel 2008, già sotto la meticolosa guida del comasco Ago Perrone, nel corso di poco più di dieci anni è diventato il punto di riferimento per la miscelazione internazionale, il modello a cui ispirarsi. Da qui è partita la rivoluzione che ha reso i bar degli hotel luoghi magici (non solo per gli ospiti) e il «doppio» riconoscimento ha indubbiamente consacrato questo traguardo.
Ora (se non siete tra quelli che possono dire di esserci già stati) lasciate che la vostra immaginazione vi guidi: varcate la soglia e ammirate gli specchi, i pannelli di legno argentati e le vetrate, avvicinatevi al bancone scuro rischiarato dal bagliore dei cristalli dei bicchieri e delle bottiglie e ordinate il celeberrimo Connaught Martini.
Il rituale con cui verrà preparato è fatto di gesti eleganti e leggeri, di regole ben precise e di sorrisi. Sì, perché il motto di tutti qui è «straight up with style and don’t forget the smile». Sorrisi che rendono ancora più unica l’esperienza, illuminandola.
Sorseggiate con la giusta flemma il vostro Martini pluripremiato e iniziate a chiedervi che cosa degustare dopo. Presto avrete l’imbarazzo della scelta perché la nuova drink list Impression sta per essere svelata. Oggi possiamo provare a immaginarla bevendo Eclipse, la ricetta che anticipa e rappresenta il concetto che c’è dietro il menù. Un gioco di chiari e di scuri, di percezioni reali e illusorie in cui il riconoscimento dei sapori non è volutamente netto.
«Eclipse è un cocktail che rivela le impressioni del mondo circostante tramite contrasti di luci ombre e superfici, come un’eclissi catturata in una foto in bianco e nero. Un mix di sapori e aromi che prendono vita tramite le nostre percezioni, serviti in un bicchiere di cristallo dipinto appositamente in bianco e nero per l’esperienza, a simboleggiare una macchina fotografica che cattura un’immagine. Come in fotografia, il processo creativo in mixology nasce dall’ispirazione del momento. Sviluppiamo sapori, immagini e sensazioni che ci lasciano un segno e li serviamo tramite la nostra ottica, il nostro gusto e la nostra esperienza».
Se volete provare a preparare il drink a casa ecco le indicazioni, mi sento però di consigliare di andare a provarlo da Ago, Giorgio e Maura. Attenzione, potrebbe diventare un appuntamento imprescindibile.
Eclipse
Ingredienti
45 ml Cocoa Milk Punch (un preparato a base di vermouth, bitter, latte al cacao)
20 ml Connaught Bar Gin
10 ml New Make Wine (il vino prima della rifermentazione in bottiglia nella produzione di vino frizzante)
5 ml Amaro
Procedimento
Mescolate per alcuni secondi tutti gli ingredienti in un mixing glass con ghiaccio e filtrare nel bicchiere sopra un cubo di ghiaccio cristallino.

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