Dal 6 agosto scorso, chi vuole sedersi in un bar o andare al ristorante, deve essere in possesso del green pass. L’obbligo che riguarda i clienti sarà ora esteso anche ai gestori e ai dipendenti dei locali. Se ne è parlato per settimane, la decisione in merito è stata più volte rimandata a causa dei disaccordi nella maggioranza governativa, tra i partiti e con i sindacati, ma adesso c’è una data.
Green pass per i lavoratori di bar e ristoranti dal 15 ottobre
Secondo le anticipazioni del “Corriere della Sera”, dal 15 ottobre, tutti i lavoratori pubblici e privati, e dunque anche i gestori di bar e ristoranti, camerieri, barman, dovranno essere in possesso del certificato verde. È quanto stabilito dal decreto che dovrebbe essere approvato giovedì (oggi pomeriggio) dal Consiglio dei Ministri. In Italia, dunque, chiunque lavori e abbia accesso a un locale, un ufficio, una fabbrica, dovrà munirsi di green pass. Restano esclusi pensionati, casalinghe e disoccupati.
Fipe: «D’accordo con green pass, ma stabilire tempi e regole»
«La nostra federazione è da sempre dalla parte di chi ritiene che dalla pandemia si esce con la vaccinazione e, dunque, a favore del green pass anche per i lavoratori delle proprie imprese», aveva commentato negli scorsi giorno Fipe-Confcommercio. «A patto, però, che si chiariscano alcuni punti fondamentali». Tra questi, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi aveva chiesto tempistiche ragionevoli per l’entrata in vigore del provvedimento così da consentire a tutti di vaccinarsi e norme che regolino i casi in cui i lavoratori decidano di non dotarsi di green pass.
Multe, sanzioni e denunce
A questo proposito il decreto stabilirà che i lavoratori senza green pass potranno essere multati (le sanzioni vanno da 400 a 1000 euro), ma non licenziati. In caso di contraffazione del green pass si può essere denunciati, mentre dopo cinque giorni di assenza ingiustificata dal lavoro, il rapporto lavorativo è sospeso senza compensi dovuti.
La linea del Governo: meno tamponi, più vaccini
Ancora da sciogliere il nodo dei tamponi per chi non è vaccinato. I sindacati chiedono che i costi siano a carico dello Stato, mentre il Governo punta a incentivare le vaccinazioni prima di una nuova ondata e per non dover far scattare l’obbligo del vaccino.
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