Il pandolce genovese o pan di Natale è un antico prodotto da forno ligure che viene realizzato spesso in casa, portato in dono e consumato nel periodo natalizio. Profuma di semi di finocchio e contiene alcuni ingredienti comuni anche al più conosciuto panettone.
Pandolce genovese: alto o basso?
Il pandolce genovese ha una forma circolare e ne esistono due versioni: basso e alto. Il pandolce genovese alto ha una consistenza soffice poiché è un prodotto lievitato fatto con lievito di birra (o con il lievito madre). Quello basso invece è una sorta di pasta frolla arricchita con uvetta, canditi e pinoli.
Pandolce genovese basso: la ricetta tradizionale
Buonissimo in entrambe le versioni, noi vi proponiamo la ricetta tradizionale del pandolce genovese basso i cui tempi di preparazione sono molto inferiori rispetto a quelli del pandolce genovese alto. Molto importante per la corretta riuscita sarà la forma che darete al vostro pandolce alla quale dovrete prestare la massima attenzione durante la preparazione.
Pandolce genovese basso
Ingredienti per 1 pandolce genovese basso di circa 1 kg
300 g di farina 00
230 g di uvetta
70 g di scorza di arancia candita
70 g di cedro candito
100 g di zucchero semolato
85 g di burro
60 g di latte fresco intero
25 g di pinoli
20 g di acqua di fiori d’arancio (facoltativa)
10 g di lievito per dolci in polvere
6 g di semi di finocchio
1 cucchiaio di Marsala secco
1 uovo
1 g di sale fino
scorza grattugiata di 1/2 limone biologico
Procedimento
Risciacquate l’uvetta con acqua corrente e fatela ammollare in acqua tiepida per 15 minuti. Trascorso questo tempo scolatela e asciugatela completamente con carta assorbente. Trasferitela in una ciotola e unite i pinoli, i canditi e i semi di finocchio.
Fate fondere dolcemente il burro a bagnomaria senza farlo mai bollire e lasciatelo intiepidire. In una ciotola setacciate la farina con il lievito e aggiungete anche il sale. A parte poi miscelate insieme il latte, il marsala e l’acqua di fiori d’arancio (se la utilizzate).
Equipaggiate la planetaria con la foglia. Versate nella ciotola della planetaria il burro ammorbidito e lo zucchero e iniziate a lavorare a bassa velocità. Aggiungete l’uovo, la miscela a base di latte e la scorza del limone. Unite poco alla volta la miscela a base di farina e quando l’impasto sarà omogeneo ma ancora leggermente colloso spegnete la planetaria e versate il mix con uvetta, pinoli, canditi e semi di finocchio. Azionate di nuovo la planetaria alla minima velocità e fate amalgamare il tutto nel minor tempo possibile.
Togliete l’impasto della planetaria e adagiatelo su una spianatoia infarinata. Con le mani, anch’esse infarinate, allargate l’impasto quindi piegatelo avvolgendolo su se stesso come fosse una pagnotta. Ruotatelo di 90°, piegatelo e avvolgetelo su se stesso, quindi ruotatelo di nuovo a 90° ed effettuate la 3ª piega.
Prendete ora l’impasto e “pirlatelo” ovvero posizionate le mani sui bordi poi con una mano date una forma circolare arrotondandolo tutto lungo la circonferenza e con il mignolo dell’altra mano spingete l’impasto sotto la sua base verso l’interno quasi a volerlo sigillare.
Preriscaldate il forno a 180°C in modalità statica. Posizionate l’impasto su una teglia ricoperta di carta da forno, appiattitelo leggermente e con una lama affilata incidete la superficie del pandolce per circa 0,5 cm di profondità effettuando delle decorazioni a forma di rombi. Le linee dovranno essere ugualmente distanziate tra loro e diagonali.
Infornate il pandolce genovese per 45-50 minuti: dovrà essere dorato in superficie e se infilzate uno stuzzicadenti dovrà uscire quasi asciutto. Estraete la teglia dal forno e prima di muovere il pandolce aspettate che sia completamente freddo. Servite il pandolce tagliato a fette.
Come conservare il pandolce genovese
Il panettone si conserva per diversi giorni in una tortiera con coperchio o sotto una campana di vetro. Volendo si può riscaldare in forno avvolto nella carta di alluminio. È fortemente sconsigliata la congelazione del pandolce genovese.
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