I dati degli studi di settore condotti negli ultimi mesi parlano chiaro, il settore agroalimentare italiano e i prodotti made in Italy sono decisamente in crescita. Sul fronte agrifood, infatti, si è registrato un considerevole aumento delle eccellenze certificate e, in particolare, delle indicazioni geografiche, tanto da far sì che l’Italia sia uno dei primi paesi in Europa ad aver centrato questo obiettivo. L’altra buona notizia riguarda invece l’export del made in Italy che nel periodo post-pandemia è quasi raddoppiato. Andiamo quindi ad analizzare questi risultati e cerchiamo di capire cosa aspettarci dall’imminente futuro dell’agroalimentare.
In crescita le nuove denominazioni italiane
Come evidenziato da un rapporto Istat pubblicato a luglio 2021, nel 2019 circa 300 eccellenze certificate sono state riconosciute dall’Unione Europea, un risultato davvero positivo per il settore agroalimentare di qualità italiano. Di questi prodotti, che si dividono tra Dop (Denominazione di Origine Protetta), Igp (Indicazione Geografica Protetta) e Stg (Specialità Tradizionale Garantita), 112 appartengono alla categoria “Ortofrutticoli e cereali”, mentre i restanti si dividono tra formaggi e olio extravergine di oliva. Un dato interessante è la crescita del Mezzogiorno, che coincide con l’estensione dei territori in cui vengono prodotti l’olio extravergine di Puglia Igp e la campana ricotta di bufala. Secondo un altro studio, indetto da Coldiretti-Symbola, dei 300 prodotti riconosciuti dall’UE ben 270 sono eccellenze tipiche provenienti da borghi e piccoli comuni. Questo non solo dimostra il valore di questo antico e storico patrimonio agroalimentare, ma anche quanto questo rappresenti una grande opportunità in termini economici e di scoperta e di valorizzazione del territorio italiano. E non è finita qui; nel corso di Cibus, il salone internazionale dell’alimentazione che si è svolto a Parma a settembre 2021, si è parlato delle strategie per il futuro del made in Italy agroalimentare e del confortante recente successo delle indicazioni geografiche italiane, passate da 695 a 876 nel periodo che va dal 2010 al 2021. Questo fa dell’Italia il paese europeo leader delle Igp, con il riconoscimento di 14 nuovi prodotti nel solo 2020, nello stesso anno, un aumento significativo del valore della produzione delle indicazione geografiche, arrivata a quota 17 miliardi di euro.
Nel 2021 è record di esportazioni del Made in Italy
A notare la straordinaria qualità dei prodotti certificati del nostro territorio non sono, però, solo gli italiani. I prodotti tradizionali certificati del made in Italy, perfetti per chi vuole seguire una dieta mediterranea e destreggiarsi in preparazioni casalinghe di pasti italiani sani e genuini, fa infatti sempre più gola anche ai consumatori stranieri. Si pensi che nei soli primi 6 mesi del 2021 le esportazioni delle nostre eccellenze alimentari sono aumentate dell’11,2%, facendo registrare all’Italia un record assoluto, un dato notevole se si considera le difficoltà degli scambi commerciali globali dovuti alla pandemia. Tra i paesi del mondo che importano maggiormente dall’Italia troviamo al primo posto la Germania, seguita da Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna, mentre tra i prodotti più amati ci sono quelli dei distretti agricoli e, come prevedibile, quelli della filiera di pasta e dolci. L’obiettivo, per gli ultimi sei mesi dell’anno, è quello di far arrivare l’export a 50 miliardi di euro, una cifra che rappresenterebbe un record storico.
Un futuro green, bio e innovativo per l’agroalimentare in Italia
Insomma, i numeri mostrano quanto qualità e tradizione siano i punti forti del nostro patrimonio agroalimentare e quanto il suo successo sia significativo a livello internazionale. Nonostante le solide basi da cui partiamo c’è ancora tanto da fare per garantire il futuro successo di questo settore, soprattutto in termini di innovazione e di sostenibilità. Mai come adesso che con l’emergenza sanitaria Covid-19 sta crescendo interesse e consapevolezza nei confronti di ambiente e benessere, è fondamentale che le filiere puntino a un futuro sempre più green e tracciabile che tuteli l’ambiente e la biodiversità.
Foto: made in italy_900_pxfuel
Foto: agroalimentare italia_ CIMMYT Int
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