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Pane e salame, che bella tradizione!

Ci sono piatti genuini capaci di raccontare la storia del nostro Paese più di ogni altra cosa. È il caso del pane col salame, un’accoppiata vincente che si traduce diversamente in ogni regione, grazie alle numerose specialità presenti lungo l’Italia. Ognuna con i propri aromi, le proprie spezie e soprattutto le proprie tradizioni.

Un abbinamento classico, ma sempre apprezzato, in ogni occasione e momento della giornata. Chi non l’ha mai messo nello zaino per la merenda a scuola? E cosa dire dei pranzi a sacco e dei panini per il pic nic? Impossibile resistergli anche durante l’aperitivo: basta portarlo in tavola insieme a un’ottima bottiglia di vino e il gioco è fatto. La regola fondamentale è scegliere prodotti di qualità, per mantenere alta l’attenzione alla salute.

Salame Cremona IGP: #DaAssaggiare

Oggi vi raccontiamo il Salame Cremona IGP, frutto della lavorazione di carne suina selezionata, aromatizzata con sale, aglio pestato ed insaccata in budello naturale. Un salame speziato e intenso, grazie alla stagionatura che va da un minimo di 5 settimane, per la pezzatura più piccola, a oltre 4 mesi per le pezzature grandi, conservando sempre morbidezza e pastosità.

A tutelarlo ci pensa il “Consorzio Salame Cremona”, nato nel 1995 proprio per valorizzare questo prodotto tipico lombardo, oltre che rappresentare una garanzia per il consumatore. Il Salame Cremona IGP viene infatti sottoposto a frequenti e rigidi controlli di processo da parte dell’Ente di certificazione, che ne garantisce la corrispondenza con il disciplinare.

La ricetta

Uno dei modi migliori per apprezzare al meglio il Salame Cremona IGP è – ovviamente – consumarlo semplicemente con pane e un buon bicchiere di Lambrusco. Esistono però alcune ricette della tradizione cremonese capaci di esaltare le caratteristiche di questo salume. Una di queste è perfetta proprio ad ottobre: stiamo parlando del süg, il sugo cotto di mosto d’uva preparato con uva nera dolce, come il clinto, l’uva fragola, la fortana, lambrusco o bonarda. Come si fa?

Per un litro di mosto di vino occorrono 100 g di farina bianca e, a seconda della dolcezza del mosto, non più di un cucchiaio di zucchero. Mettete il mosto d’uva in una pentola e accendete il fuoco. Una volta raggiunto il calore, aggiungete delicatamente la farina setacciata (ed eventualmente lo zucchero) e mescolate fino all’ebollizione. A quel punto, lasciate cuocere per circa 5 minuti. Fate raffreddare e gustate il süg insieme al pane e salame.

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