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Pesca: corsa alla sostenibilità ittica

La pesca sostenibile è uno dei tanti punti fondamentali per aiutare il pianeta per un futuro più sostenibile. I mari, lo sappiamo, vengono inquinati quotidianamente (microplastiche, agenti chimici..) e di conseguenza i pesci ne risentono. Ma c’è chi, come MSC, agisce quotidianamente per favorire una pesca più sostenibile.

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Chi è MSC

MSC (Marine Stewardship Council) è un’organizzazione non-profit internazionale nata per affrontare il problema della pesca non sostenibile con lo scopo di garantire l’approvvigionamento di prodotti ittici anche per il futuro. Il programma di etichettatura e certificazione riconosce e premia le pratiche di pesca sostenibili con l’obiettivo di creare un mercato di prodotti ittici sostenibili. Oggi più di 516 attività di pesca nel mondo sono coinvolte nel programma Standard MSC. Queste aziende pescano il 19% del pescato globale. Più di 20.075 prodotti ittici marchio blu MSC nel mondo sono a disposizione dei consumatori.

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La pandemia non ferma la sostenibilità ittica

È salito di 10 mila tonnellate (raggiungendo quota 37 mila tonnellate) il volume di prodotti ittici a marchio blu venduti nel nostro paese, in crescita del 30% rispetto allo scorso anno, riflesso di una grande attenzione degli italiani verso la salute di mari e oceani che si inserisce in un più ampio movimento globale per la sostenibilità dei consumi, secondo l’ultima edizione del rapporto annuale pubblicata da MSC.

Nel mondo il 19% delle catture di pescato mondiale proviene da attività di pesca di piccole e grandi dimensioni coinvolte nel programma di certificazione di MSC, per un volume globale di pescato corrispondente a 16 milioni di tonnellate.

Rispetto all’anno precedente, le attività di pesca coinvolte nel programma MSC salgono di 18 unità, arrivando a 516.

Sono 20,075 i prodotti con marchio blu disponibili in 63 Paesi del mondo, di cui quasi 500 sugli scaffali dei punti vendita in Italia, la categoria dei surgelati è in testa alla classifica. È invece tutto ancora da costruire per il mercato del fresco, per il quale non ci sono ancora pescherie certificate MSC nel nostro Paese.

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Paesi in via di Sviluppo

A marzo 2021, sono 84 le attività di pesca coinvolte nel programma MSC nei Paesi in via di Sviluppo; distribuite in 29 Paesi, esse catturano il 19,8% del pescato coinvolto nel programma MSC. Questo numero è in aumento dall’anno precedente anche grazie a programmi mirati come il progetto Fish for Good in Sudafrica, Messico e Indonesia.

Gli oceani hanno ancora bisogno di noi

Nonostante i progressi presentati nel rapporto, MSC sottolinea la necessità di un’azione urgente per superare le sfide che gli oceani devono affrontare. Il rapporto dell’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO) State of World Fisheries and Aquaculture 2020 ha rivelato che la pesca eccessiva continua ad aumentare, con più di un terzo (34%) degli stock ittici mondiali attualmente sovrasfruttati.
Il rapporto di MSC sottolinea la necessità che i governi raggiungano accordi sulle quote della pesca di sgombro, aringa e melù nell’Atlantico nord-orientale. Anche la sostenibilità futura degli stock globali di tonno è in pericolo se le commissioni internazionali responsabili della gestione del tonno non riescono a stabilire solide strategie di cattura. MSC chiede un’azione urgente per affrontare queste sfide.

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