Gli abitanti non arrivano a 9000 eppure il nome di Asolo è celebre da secoli. Fondato in epoca Romana, il borgo si sviluppa durante il Medioevo, epoca in cui viene anche costruita la Rocca, tutt’oggi simbolo della zona. Nel XIV secolo entra a far parte dei territori annessi alla Serenissima Repubblica di Venezia e si afferma come luogo di viticoltura di eccellenza: basti pensare che i vini prodotti sulle colline di Asolo erano tassati un terzo più degli altri, perché considerati di qualità pregevolissima.
Oggi la cittadina, ancora ricca di arte e di storia, fa parte della lista dei Borghi più belli d’Italia e dal 2020 è
candidata a Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco. Inoltre quest’anno il territorio del Monte Grappa in cui è compresa è stato inserito tra le Riserve della Biosfera secondo il programma Unesco Man and Biosphere e Asolo si è candidata a Capitale Italiana della Cultura per il 2024.
I vini prodotti qui hanno saputo mantenere l’eccellenza di un tempo: fortemente territoriali, sono capaci di raccontare in un bicchiere un patrimonio di tradizioni secolari e di saperi antichi. I consumatori se ne sono accorti, visto che nel 2020 l’Asolo Prosecco è salito al quarto posto tra le denominazioni spumantistiche italiane.
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Il buono nasce nel bello
I vigneti che circondano Asolo sono ripidi, a tratti impervi, le rese sono basse e la vendemmia avviene interamente a mano. Per questo si parla di viticoltura eroica, una pratica in cui l’uomo deve avere tenacia, ingegno e pazienza per raccogliere i frutti della sua terra. In questo territorio ricco di boschi e di biodiversità, si coltiva l’uva autoctona di Treviso, la Glera, da cui nasce l’Asolo Prosecco, tutelato con la Docg dal 2009 e prodotto in oltre 21 milioni di bottiglie.
Le bollicine asolane sono eleganti, con una gradevole freschezza e spiccata sapidità; hanno profumi floreali, agrumati e fruttati, in cui si riconoscono le note di limone, cedro, miele e mela matura. Perfette per brindisi e cene raffinate, sono da provare insieme a piatti delicati, come i risotti con le verdure, i crostacei al vapore, i pesci bianchi al forno e le insalate di ortaggi e frutta, soprattutto nella tipologia Extra Brut (Asolo è stata la prima denominazione del Prosecco a introdurre questa tipologia più secca). Volete osare con gli abbinamenti? Stappate una bottiglia di Asolo Prosecco durante il brunch.
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