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Torna il Festival del Cinema a Roma: dove mangiare vicino all’Auditorium

Neve di latte
Molto
Mediterraneo al Maxi
La Greppia
Bistrot 64

Torna il Festival del Cinema di Roma, dal 14 al 24 ottobre, quando, fra red carpet e proiezioni, nella Capitale si parlerà solo di schermi, film, registi, attori e attrici. Arriveranno star internazionali del calibro di Tim Burton e Quentin Tarantino: a entrambi è stato assegnato il premio alla Carriera e saranno presenti per un Incontro ravvicinato con il pubblico.
Come da tradizione, la manifestazione si svolge principalmente all’Auditorium Parco della Musica, ma non credete ai cartelli sparsi per tutta Roma, che fanno sospettare di essere vicini anche quando manca più di qualche chilometro: l’Auditorium è in via Pietro de Coubertin, a due passi da Corso Francia e dal Villaggio Olimpico, dal Museo Maxxi e dal quartiere Parioli.
Ma la domanda che sorge spontanea è: dove mangiare fra una proiezione e l’altra? Nei giorni del Festival, per rifocillare i partecipanti alla manifestazione, nel Villaggio del Cinema sarà allestita la Foodopolis, la città itinerante del gusto realizzata da Noao, con uno spazio dedicato ai prodotti tipici del Lazio, a cura di Arsial (l’agenzia regionale per lo sviluppo dell’agricoltura nel Lazio).
Ma, volendo uscire dal seminato, senza allontanarsi troppo dal Parco della Musica, ecco cinque consigli per mangiare in zona Auditorium, validi anche dopo il Festival, dalla gelateria allo stellato.

Neve di latte

Questa gelateria di quartiere a un passo dal Maxxi ha fatto del gelato naturale e della grande attenzione alle materie prime la propria bandiera. Preferenza per i prodotti biologici e biodinamici (compresi latte e uova), zucchero integrale di canna grezzo Mascobado biologico e per i sorbetti rigorosamente frutta di stagione e acqua Plose, direttamente dalle Dolomiti.

Molto

È un po’ l’essenza del ristorante dei Parioli: ambiente elegante, cucina semplice nei sapori (ma piuttosto ricercata nelle preparazioni), ampia scelta fra il girarrosto, la pasta fresca, i prodotti del banco salumi e formaggi e quelli della terra della tenuta dei proprietari, che sta vicino a Bracciano. Il tutto sotto la supervisione dello chef Paolo Castrignano, con esperienze importanti nel curriculum. La domenica c’è anche il brunch.

Mediterraneo al Maxxi

Comincia a essere un po’ freddino per approfittare dell’ampio ed elegante giardino con vista sul Museo Maxxi, la spettacolare struttura progettata da Zaha Hadid per contenere l’arte contemporanea a Roma. Tuttavia anche l’interno è un concentrato di design dove trovano spazio i piatti fusion di Palmerie Parioli, che per quest’anno ha portato soprattutto le Palma Bowl, inseguendo la moda del Pokè, di cui si sono fatti interpreti con le loro insegne disseminate per tutta la città. Da prendere in considerazione anche per bere un drink.

Osteria la Greppia

Per la quota “ristoranti di quartiere”, qui il consiglio di chi abita in zona è di andare alla Greppia, dove si trova il giusto mix di cucina romana, qualche piatto più creativo e una confortevole pinsa, impastata a freddo con una miscela di farine scelte (soia, frumento e riso). Buona la ricerca delle materie prime e un menù di quelli un po’ troppo lunghi, ma caratterizzati da piatti semplici e non eccessivamente manipolati.

Bistrot 64

A due passi dall’Auditorium uno dei ristoranti stellati con il miglior rapporto qualità-prezzo della capitale. In cucina lo chef giapponese Kotaro Noda, che ormai parla e cucina romano meglio di molti autoctoni. La sua è tuttavia una cucina contaminata, essenziale e rigorosa, in un ambiente semplice e minimale, ma curatissimo. Fra i suoi cavalli di battaglia, lo spaghetto di patate burro e alici.

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