Dopo la Pre-Cop che si è svolta a Milano, è il momento decisivo nella lotta ai cambiamenti climatici. Da oggi, fino al 12 novembre, il Regno Unito ospiterà un evento che molti ritengono essere la migliore, nonché ultima, opportunità del mondo per tenere sotto controllo le conseguenze devastanti dei cambiamenti climatici.
https://www.youtube.com/watch?v=KEfeCReR3PoLa COP26 è la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021
Da quasi tre decenni l’ONU riunisce quasi tutti i Paesi della Terra per i vertici globali sul clima – chiamati COP – ovvero Conferenza delle Parti. Da allora il cambiamento climatico è passato dall’essere una questione marginale a diventare una priorità globale. Quest’anno si terrà il 26° vertice annuale, di qui il nome COP26. La COP26 sarà presieduta dal Regno Unito che la ospiterà a Glasgow.
I negoziati sul clima costituiranno il più grande vertice internazionale che il Regno Unito abbia mai ospitato; riuniranno oltre 30mila delegati, tra cui Capi di Stato, esperti climatici e attivisti, per concordare un piano d’azione coordinato per affrontare il cambiamento climatico. La sfida non è insignificante, ma dobbiamo affrontarla per salvare l’ambiente in cui tutti noi viviamo.
La storia: l’importanza dell’Accordo di Parigi
La COP21 si tenne a Parigi nel 2015. Per la prima volta successe qualcosa di epocale: tutti i Paesi accettarono di collaborare per limitare l’aumento della temperatura globale ben al di sotto dei 2 gradi, puntando a limitarlo a 1,5 gradi. Inoltre i Paesi s’impegnarono ad adattarsi agli impatti dei cambiamenti climatici e a mobilitare i fondi necessari per raggiungere questi obiettivi. Ecco che nasceva l’Accordo di Parigi. I Paesi concordarono che ogni cinque anni avrebbero presentato un piano aggiornato che rifletteva la loro massima ambizione possibile in quel momento.
Glasgow sarà il momento in cui i Paesi aggiorneranno i propri piani
I Paesi si presenteranno al vertice di Glasgow (ritardato di un anno a causa della pandemia) con piani aggiornati di riduzione delle proprie emissioni. Ma non è tutto. Gli impegni presi a Parigi non sono neanche lontanamente sufficienti per limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi, e la finestra utile per il raggiungimento di questo obiettivo si sta chiudendo. Il decennio fino al 2030 sarà cruciale. I Paesi dovranno spingersi ben oltre quanto fatto in quello storico vertice per mantenere viva la speranza di contenere l’aumento della temperatura a 1,5. La COP26 deve essere decisiva.
Gli obiettivi
1. Azzerare le emissioni nette a livello globale entro il 2050 e puntare a limitare l’aumento delle temperature a 1,5°C
2. Adattarsi per la salvaguardia delle comunità e degli habitat naturali
3. Mobilitare i finanziamenti. Per raggiungere i nostri primi due obiettivi, i Paesi sviluppati devono mantenere la loro promessa di mobilitare almeno 100 miliardi di dollari l’anno in finanziamenti per il clima entro il 2020.
4. Collaborare, perché solo lavorando tutti assieme potremo affrontare le sfide della crisi climatica.



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