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Buon compleanno Fettuccine Alfredo!

Alfredo alla Scrofa compie 107 anni
La targa: il posto dove sono nate le Fettuccine Alfredo
La mantecatura delle Fettuccine Alfredo
Mario Mozzetti, patron di Alfredo alla Scrofa
Alfredo alla Scrofa e la Dolce Vita

La data sul contratto d’affitto è 1 dicembre 1914: di fatto è l’atto di nascita di Alfredo alla Scrofa, il celebre ristorante dove sono nate le Fettuccine Alfredo. La firma è quella di Alfredo Di Lelio: il cuoco che ha inventato questa ricetta poi diventata internazionale. È lui che 107 anni fa ha rilevato la storica Osteria di Vino e Cucina in via della Scrofa, a Roma, per dar vita al proprio ristorante. Saranno poi i suoi camerieri a firmare le cambiali per acquistare l’insegna e sono i loro eredi, Mario Mozzetti e Veronica Salvatori, che ne portano avanti la storia.

Oggi Alfredo alla Scrofa resta il punto di riferimento del celebre piatto, ma anche di cultura, politica e mondanità romana. Categorie tutte ben rappresentate alla festa di gala per celebrare i 107 anni di Alfredo alla Scrofa. In questa occasione il patron Mario Mozzetti ha svelato la statua commissionata allo scultore e cesellatore Dante Mortet, che ha immortalato le sue mani e quelle di Veronica, nell’atto di mantecare le fettuccine.

Nella stessa sera, al famoso re dei paparazzi, Rino Barillari, è andato il premio di Alfredo per aver fotografato negli anni la storia di questo posto, rincorrendo i divi della Dolce Vita. Ed è attraverso le immagini alle pareti e le dediche che si sono succedute negli anni che Alfredo alla Scrofa racconta al pubblico le sue avventure.

La storia delle Fettuccine Alfredo

Alfredo di Lelio inventa le fettuccine Alfredo come atto d’amore per la moglie debilitata dal parto. «Sono quelle che per anni si sono chiamate Fettuccine al triplo burro, così le definisce anche Veronesi», racconta Mario Mozzetti. Poi il colpo di marketing ante litteram di battezzarle Fettuccine Alfredo, nome con cui hanno varcato i confini nazionali. A far conoscere questo piatto Oltreoceano furono gli attori del cinema muto Mary Pickford e Douglas Fairbanks, che assaggiarono la specialità di Alfredo Di Lelio durante il viaggio di nozze negli anni Venti e, al ritorno in America, ne diffusero la ricetta. In segno di affetto, inviarono ad Alfredo un cucchiaio e una forchetta in oro con incisi i propri nomi. Ieri è stato rivelato anche che quelle che oggi sono custodite gelosamente non sono quelle originali, che furono requisite da un gerarca fascista ai tempi della campagna Oro alla Patria. Appena finì la guerra, però, uno dei primi pensieri fu farne cesellare dallo stesso artigiano una copia esatta.

La ricetta: pasta, burro, parmigiano e tanto amore

Sono le ricette più semplici quelle più difficili da riprodurre. Oggi il compito è affidato al nuovo chef Massimiliano Sepe, che da qualche mese ha preso le redini della cucina di Alfredo alla Scrofa. Anche se è fondamentale il ruolo dei “mantecatori”, camerieri specializzati che compiono quel movimento ternario che fa diventare magia le fettuccine Alfredo. La ricetta prevede di utilizzare delle fettuccine uovo e farina tirate sottilissime e cotte appena un minuto. Poi vengono adagiate su un piatto da portata ricoperto di burro, quando sono ancora grondanti dell’acqua di cottura. Quindi il Parmigiano Reggiano Dop a pioggia e quella dose di amore e professionalità nel mantecare, per rendere la crema voluttuosa e avvolgente.

Non solo Fettuccine

Superato il secolo di storia, il ristorante Alfredo alla Scrofa ha da poco iniziato un nuovo capitolo con lo chef Massimiliano Sepe. La sua è quella che definisce “una cucina a sentimento”, fortemente radicata nella tradizione, anche se in veste contemporanea. Prodotti di qualità fortemente legati al territorio (la famiglia Mozzetti è di Amatrice e c’è quindi un forte legame con la città dell’amatriciana), attenzione alla stagionalità e gusti decisi che ben rispecchiano la cucina laziale. Qualche esempio di piatto? I Cappellacci ripieni di cacio e pepe con burro, salvia e funghi porcini sono un primo stuzzicante, la Coda alla vaccinara e il Maialino al mirto arricchiscono le proposte dei secondi, fra i dolci spicca il classico Maritozzo alla romana con la panna.

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