Il tema dei cambiamenti climatici è di grande attualità e riguarda le agende di tutti i paesi del mondo. L’innalzamento delle temperature e gli eventi estremi, di anno in anno più violenti, incideranno sempre di più sul nostro modo di vivere, di coltivare la terra e di preservare il paesaggio. Naturalmente, anche la viticoltura deve trovare soluzioni per contrastarne gli effetti e per tutelare il proprio territorio che, oltre a una fonte di sostentamento, rappresenta un potente volano al turismo. Cosa si può fare? Cosa ci aspetta nei prossimi anni? Ne abbiamo parlato in occasione dell’evento digitale de La Cucina Italiana “Il futuro che ci aspetta” con il dottor Diego Tomasi, appena nominato direttore del Consorzio Prosecco Superiore di Conegliano e Valdobbiadene e con Piero Benvenuti, professore emerito di Astrofisica all’Università di Padova. Qui l’intervento completo.
Stelle e bollicine
Quello del Conegliano e Valdobbiadene è tra i pochi territori vinicoli al mondo protetto dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità; come ha ricordato il direttore Diego Tomasi, è caratterizzato da un paesaggio ricco di ripide colline e di biodiversità, forgiato nei secoli dal sapiente lavoro dell’uomo che, ancora, pratica a mano molte delle lavorazioni in vigna, compresa la vendemmia. Per tutelarlo è stato messo a punto un protocollo viticolo che con l’aiuto delle tecnologie più moderne indirizza i viticoltori nella scelta delle migliori pratiche da intraprendere e si pone come obiettivo ambizioso quello di rendere biologica l’intera produzione delle uve in un futuro prossimo. La zona ha già vietato da qualche anno l’utilizzo del glifosate, una molecola di sintesi per la gestione dell’erba, che qui viene tagliata meccanicamente, rendendo così quello di Conegliano e Valdobbiadene il più ampio territorio d’Europa in cui questo prodotto chimico dannoso per l’ambiente è bandito.
6287141880001Il professor Benvenuti ha sottolineato che bisogna tenere conto anche di un altro tipo di inquinamento, quello luminoso, potenzialmente molto dannoso per l’ambiente perché nocivo per gli insetti, veri e propri portatori di vita in campo agricolo e vitivinicolo. Tra i prossimi compiti del consorzio vi sarà anche quello di promuovere sempre di più il territorio, invitando le persone a visitarlo per comprendere al meglio il valore del vino che nasce qui. E chissà che non saranno create delle aree con totale assenza di luce, dove gli insetti potranno rifugiarsi e i turisti potranno tornare a guardare le stelle, sorseggiando un calice di Prosecco Superiore di Conegliano e Valdobbiadene.
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