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Kiwi IGP di Cisterna di Latina, eccellenza pontina

Cannolo
Chips Kiwi Bufala
Chips Kiwi Lonza
Dario Agostinelli
Kiwi della Tenuta De Castro
Kiwi appena raccolti della Tenuta De Castro
Kiwi della Tenuta De Castro
Kiwi della Tenuta De Castro
Manzo
Raviolo
Tortino

Originario dalla Cina meridionale, dove si coltiva da oltre 700 anni, il kiwi si diffuse nell’Ottocento in Nuova Zelanda. Fu qui, all’epoca del dopoguerra, che i coltivatori neozelandesi riuscirono a ottenere una varietà commerciale a uso alimentare e battezzarono il frutto con il nome di Kiwi, uccello simbolo della Nuova Zelanda, proprio per la somiglianza con lo stesso.

Alla fine del Novecento l’actinidia deliciosa, il nome botanico del kiwi, si diffuse anche in Italia, diventando il primo Paese produttore al mondo dopo la Cina.

La principale zona di produzione del kiwi in Italia è il Lazio e più precisamente le pianure dell’Agro Pontino. Fu Ottavio Cacioppo ad avviare una coltivazione sperimentale del frutto e da lì a poco nacquero i primi impianti di coltivazione, tanto che nel 1980 l’Agro Pontino fu riconosciuto come principale produttore italiano responsabile di circa 1/3 della produzione mondiale.

Nel 2004 il rilascio del marchio IGP da parte dell’Unione Europea al kiwi di Latina ha battezzato questi luoghi Terre del Kiwi.

Caratteristiche del Kiwi di Cisterna di Latina

Il clima e i terreni sabbiosi e ricchi di minerali fanno dell’Agro Pontino un microcosmo ideale per la piantagione e coltivazione del kiwi. A raccontarmi le caratteristiche del prodotto è Edoardo Michele De Castro, impegnato nella coltivazione di Kiwi Hayward verde con certificazione biologica presso la propria azienda agricola Tenuta De Castro che da ormai oltre 4 generazioni produce questo frutto in località Campoverde, ad Aprilia.

«Ci sono 21 tipi differenti di kiwi, ma i principali sono due: quello verde e quello giallo. Il primo è il più diffuso, ha la buccia marrone scuro con pelucchi, la polpa verde brillante e una forma a uovo. La varietà gialla invece ha la forma più allungata e non ha pelucchi sulla buccia. Ci sono poi anche altre varietà come i kiwi a polpa rossa e buccia color mattone, ma sono poco diffusi».

Secondo la disciplinare di produzione, il Kiwi di Latina IGP deve avere un diametro inferiore all’altezza e una buccia color bruno dalla forma cilindrico-ellissoidale; la polpa deve essere verde smeraldo e la columella biancastra e morbida, circondata da una corona di numerosi semini neri e dal sapore non eccessivamente dolce.
In merito alla produzione, Edoardo spiega che «un buon raccolto è garantito anche da una attenta impollinazione. Noi a mano distribuiamo il polline delle piante di kiwi maschio sulle piante femmine in modo da assicurare buoni quantitativi di produzione».

Il periodo di raccolta è novembre per il kiwi Hayward verde, mentre per altre tipologie si inizia già tra settembre e ottobre per poi essere commercializzato da novembre ad aprile.

Qualità e utilizzo in cucina

Il kiwi è un frutto ricco di vitamina C e con un apporto calorico molto basso. Rinfrescante e diuretico, potenzia le difese immunitarie, e la combinazione con la vitamina E e il ferro in esso contenuto contribuiscono a rafforzarne le proprietà antisettiche. L’alta presenza di potassio e la povertà di sodio rendono il kiwi alleato degli sportivi, mentre l’acido ascorbico è in grado di trasformare il colesterolo in sali biliari, espellendolo dall’organismo e riequilibrando alcuni funzioni fisiologiche importanti.

Ma adesso che ne conosciamo l’importanza come utilizzarlo in cucina?

Sicuramente nella maniera più classica che ne vede l’utilizzo in macedonie, dolci, frullati e centrifugati. Ma con un po’ di fantasia e giocando in cucina, potrebbe diventare anche un ingrediente da inserire in ricette con effetto sorpresa per i vostri ospiti.

Qualche consiglio da Dario Agostinelli chef consulente presso SHEBAA di Aprilia, che con il kiwi si è divertito a creare un intero menù per darci qualche idee più sfiziosa.

Kiwi per un aperitivo, accostato a una chips di riso in abbinamento a una mozzarella di bufala o straccetti di lonza. L’acidità del kiwi renderà ancora più interessante il sapore degli altri ingredienti.

Kiwi come salsa d’accompagnamento insieme a pepe rosa e ginepro da accostare al baccalà mantecato o a un filetto di manzo cotto a bassa temperatura.

In entrambi i casi l’acidità e la freschezza del kiwi daranno ai piatti una nota esotica.

Kiwi per un primo piatto: tagliato a fette sottili e riempito di riso, salsiccia e cipollotto, il kiwi si trasformerà in un finto raviolo da tuffare in un brodo di katsuobushi.

Kiwi da dessert: una coulis di kiwi, con granella di cioccolato bianco e granita di kiwi ad accompagnare un tortino caldo di mandorle. Idea golosa che vi farà innamorare ancora di più del verde di Cisterna di Latina.

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