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100 di Baci Perugina: ecco come nascono i loro messaggi d’amore

Aereo Baci Alitalia, 1997
Baci Cuore Maioliche
Bacio Rosso passione Dolce & Gabbana, 2022
Baci, dal 1922 al 1968
Campagna pubblicitaria anni 50
Campagna pubblicitaria Luna, 1972
Campagna pubblicitaria "I Baci uniscono", 1979
Cartigli del 1922
Confezionamento Baci, 1963
Confezioni Baci, anni 60-70
Festa della mamma 1965
Frank Sinatra, 1962
Confezionamento scatole Baci, 1963
Incartato 100Y
Lavoratrici incarto Baci, anni 30
Linea produzione Baci D&G 100Y
Locandina San Valentino, 1962
Manifesto di Federico Seneca
Primi cartigli
Primo cartiglio
Ritratto giovanile Luisa Spagnoli
Stazione, pubblicità fine anni 50
Tubiamo, pubblicità anni 80

Alzi la mano chi non ne ha mangiato almeno uno e letto, con curiosità e romanticismo, i mitici bigliettini: parliamo dei Baci Perugina che compiono un secolo e lo fanno in grane stile. Tanto inimitabili quanto longevi hanno iniziato le celebrazioni con una forma di Bacio realizzata dalla Scuola del Cioccolato di Perugia: un’opera d’autore di grandi dimensioni, dedicata a tutti i lavoratori che hanno reso i Baci un prodotto dal successo planetario.

Un Centerario firmato Dolce & Gabbana

Inoltre, per San Valentino è prevista una nuova collaborazione con Domenico Dolce e Stefano Gabbana, anzi due. La prima si chiama Amore e Passione, un’edizione limitata con inclusioni al lampone e copertura di cioccolato rosso, arricchita dalle frasi degli stilisti, custodite una in ogni pralina. La seconda, che sigla il centenario, è un “dress code” che il Bacio Perugina indosserà per l’intero anno del Centenario: una carta blu a stelle dorate e una scatola decorate con maioliche bianche e blu tipiche della tradizione del Sud dell’Italia, che tanto caratterizza le collezioni dei due designer, che già nel 2021 si erano cimentati nella prima collaborazione.

La nascita di un mito: 5 cose che non sapete

Ma questa svolta glam è solo l’ennesimo dolce colpo di scena nella storia di quelli che (1) nascono come cioccolatini di recupero e, pensate un po’, furono battezzati in origine Cazzotti.
(2) Fu la lungimiranza di una donna e grande imprenditrice, Luisa Spagnoli, a cambiarne le sorti.
(3)E dietro la loro nascita c’è davvero una storia d’amore, e anche piuttosto romantica e appassionante, lo sapevate? Ma andiamo per ordine.
La storia dei baci Perugina nasce nel 1922 a Perugia. Il cioccolatino-icona fu infatti un colpo di genio della già creativa Luisa Spagnoli, una delle imprenditrici italiane più illuminate e intraprendenti dell’inizio del Ventesimo secolo. Visionaria, prima di  fondare il marchio di moda globale che porta il suo nome, Luisa pensò a un’idea innovativa per una nuova ricetta con cui recuperare della granella di nocciole da altre lavorazioni. Con il suo tocco creativo ideò una combinazione di nocciola tritata e cioccolato fuso per creare un ripieno cremoso, sormontato da una nocciola intera, il tutto ricoperto con il cioccolato fondente “Luisa”.
(4) Data la forma che le ricordava un pugno chiuso optò per il pittoresco, ma sfortunato, nome di Cazzotto.
(5) Fu Giovanni Buitoni (suo grande amore, ma clandestino) a pensare di cambiare il nome del cioccolatino ritenendo che fosse inadatto per la preziosa creazione di Luisa. Piuttosto che chiedere alla commessa: «Signorina, mi dia un Cazzotto per favore», sarebbe stato più piacevole un: “Signorina, dei Baci per favore».

I cartigli del 1922.
I cartigli del 1922.

I cartigli: da Pascal ai tatuaggi di Fedez

L’idea di inserire bigliettini d’amore nell’incarto dei cioccolatini nacque da Federico Seneca, nel 1922 art director della Perugina che, pare, sia ispirato dalla storia d’amore segreta tra Luisa Spagnoli e Giovanni Buitoni, figlio del socio di Luisa. Lei, quattordici anni più grande, era solita inviare di nascosto biglietti romantici al suo amante, come svela una romantica leggenda aziendale.

Come è cambiato l’amore attraverso questi piccoli cartigli? E chi c’è dietro oggi? Lo abbiamo chiesto a Chiara Richiedei, marketing manager Baci Perugina.

Come nascono e come sono mutati questi messaggi nel tempo?
«All’inizio i cartigli ideati da Federico Seneca erano un alternarsi di frasi tratte da autori classici e dal tono romantico e vere e proprie frasi ironiche, dirompenti e che creavano anche situazioni imbarazzanti. Un esempio? “Meglio un Bacio oggi che una gallina domani” o “Non baciar la serva se puoi baciar la padrona”. Fino agli anni Settanta il tono è essenzialmente intimistico e romantico, ma negli anni della contestazione giovanile i cartigli si aprono ad altre forme sia estetiche, le stelline vengono talvolta sostituite da piccole immagini, sia testuali, con frasi che rispecchiano l’universo dei sentimenti, ma anche l’ironia con cui si guarda all’amore. Dagli anni Ottanta in poi le frasi dei cartigli sono aforismi e citazioni di poeti e scrittori famosi in tutto il mondo e riguardano la sfera degli affetti: dall’amore di coppia all’amore universale, dall’amicizia alla famiglia. Non solo autori famosi: la plancia dei cartigli contiene anche citazioni appartenenti ad autori anonimi diventate celebri. Le frasi, nel corso degli anni, sono state selezionate dall’azienda stessa, ma anche affidate a esperti esterni che hanno lavorato a revisioni e aggiornamenti».

Quante frasi possiamo trovare oggi e in quante lingue?
«Le frasi dei cartigli sono 208 e sono attualmente in 8 lingue: italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese, arabo e cinese».

Quali sono quelle immutate, mai uscite dal “menù”?
«Sono i classici intramontabili, ad esempio la famosissima “Il Bacio è un apostrofo rosa tra le parole t’amo” di Rostand o “Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce” di Pascal, che emozionano i consumatori di ieri come quelli di oggi».

Nel 2015 iniziano a collaborare anche artisti italiani, registi, cantanti.
«Sì, 7 anni fa, proprio in occasione del San Valentino, Baci collabora con grandi artisti della musica e dello spettacolo – del calibro di Laura Pausini, Tiziano Ferro, Fedez, Emma Marrone – affidando a loro la scrittura dei cartigli. Un aneddoto: quando fu la volta di Fedez vennero inseriti nei cartigli anche i disegni di alcuni dei suoi tatuaggi. L’idea fu proprio una sua intuizione».

Che cosa vogliono trasmettere i cartigli e a chi parlano oggi?
«Baci Perugina, tramite l’iconico cartiglio, è molto più che un semplice cioccolatino: vuole rappresentare un piccolo capolavoro che custodisce un messaggio. In un ‘epoca ormai digitale con questi piccoli cartigli cerchiamo di trasmettere ancora un messaggio emozionale, che contribuisca a diffondere il sentimento universale di amore e di affetto verso tutti, parlando a tutte le generazioni».

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