Sono stata ieri a un pranzo di inaugurazione in un ristorante dalla location insolita, almeno per l’Italia. Trovare un gioiellino di design all’interno di un centro commerciale è stata una piacevole sorpresa, profumata di Europa: è una novità, infatti, trovare un luogo così accurato dove concedersi una pausa gastronomica all’interno di un ipermercato. Una novità relativa, in effetti, perché 27 è il sesto progetto che Iper dedica alla ristorazione di qualità presso i suoi punti vendita, ma resa unica proprio dall’aspetto particolarmente internazionale del luogo, oltre che dalla sua posizione nel più grande centro commerciale d’Italia. «Ho voluto creare l’atmosfera accogliente dei salotti newyorkesi», commenta infatti l’architetto Alessandro Ghiringhelli, che lo ha progettato, mentre Sergio Bertini, direttore di Iper Arese, ci confida che a lui ricorda uno stile un po’ Dubai. Certo non si può non restare colpiti dalla grande parete “bottigliera” che circonda la cucina, nella quale sono ricavate ben 975 nicchie porta bottiglie, e dalle scenografiche “tende” in ottone, dai pavimenti esterni in bambù o dalle pareti in listelli di rovere che incorniciano la veranda.
Anche il contrasto che si percepisce tra questo ambiente raccolto e intimo con l’esterno (siamo affacciati sulla food court del centro e sull’ipermercato) non è sgradevole: anzi, dà ancora più valore alla possibilità di ritagliarsi un momento di calma, a una tavola ben curata, con un buon bicchiere di vino e un servizio attento.
La cucina
È grande e a vista: ci lavora Andrea Calmegna, che coordina una brigata di tredici ragazzi, più due pizzaioli. E ciò che propone è di accurata qualità: io ho assaggiato, tra il resto, un buonissimo antipasto di mare e un risotto alla milanese, un tentacolo di polpo cotto a bassa temperatura e poi piastrato, con una salsa di melanzane. E ho assaggiato la pizza, con un impasto leggerissimo e quasi senza lievito. Ogni piatto accompagnato da un vino, scelto tra le oltre 120 etichette che il ristorante propone: tutte presenti nell’Iper, e offerte al consumo allo stesso prezzo che trovi tra i banchi spesa. Anche il servizio, poi, puntuale, discreto e attento, rende ancora più piacevole il pranzo, o la cena, al 27.
La storia
Mangiare con il direttore Bertini e l’architetto Ghiringhelli di fianco, poi, è stato particolarmente intrigante: perché mi ha fatto ancor più apprezzare tutto il percorso di ricerca che c’è stato dietro la nascita di questo luogo, ideato nei tempi terribili della pandemia, portato a termine durante il lockdown, inaugurato alle prime luci intraviste all’uscita dal tunnel. Un percorso fatto di scelte di materiali, spostamenti di scalinate, costruzioni di pareti e di carte (dei vini e del menu: con la collaborazione dei cuochi e dei sommelier Iper), e tanta conoscenza degli ingredienti, soprattutto italiani, e dell’arte della loro trasformazione. Insomma, i ristoranti Iper sembrano nascere come passo in più e come coronamento della grande esperienza nelle linee di produzione gastronomiche all’interno degli ipermercati, e anche 27 non fa eccezione: essendo l’ultimo nato, anzi, capitalizza l’esperienza degli altri ristoranti, ognuno con una propria diversa identità. Mancava ancora all’appello un wine restaurant, ed eccolo: 27 – vino e cucina ha (a pieno regime) 120 posti a sedere all’interno e 60 all’esterno, è aperto tutti i giorni dalle 12:00 alle 15:00 e dalle 19:00 alle 23:00. Il wine bar, invece, fa orario continuato dalle 10:30 alle 22:00.
Ah, i prezzi: decisamente in linea con la filosofia di Iper, volta a rendere la qualità accessibile a tutti.
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