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Allergie agli acari: cosa evitare a tavola

Con l’arrivo del freddo il rischio di soffrire di allergie agli acari della polvere aumenta. In realtà, questo tipo di disturbo non conosce stagioni, ma con l’umidità e il minore ricambio dell’aria degli ambienti chiusi nei mesi autunnali e in quelli invernali trova le condizioni ideali per via della maggiore circolazione di allergeni all’interno di case e uffici che rendono più intensi e frequenti i fastidi. Lo sanno bene i soggetti allergici ai pollini, che ne sono maggiormente colpiti. Gli acari, infatti, sono in grado di provocare al pari degli altri allergeni la comparsa di rinite, asma, dermatite e l’insorgenza di sintomi di vario genere come starnuti a raffica, difficoltà respiratorie, occhi rossi, prurito e tanti altri fastidi. Oltre a ricorrere a terapie ad hoc, per gestire le allergie agli acari può essere utile prestare attenzione all’alimentazione. Alcuni cibi infatti sono in grado di rendere i sintomi più fastidiosi, altri invece possono ridurne la frequenza e l’intensità. Ecco dunque cosa evitare a tavola e cosa mangiare in caso di allergie agli acari.

I cibi no

Chi soffre di allergie alla polvere, soprattutto quando i sintomi diventano intensi, dovrebbe fare particolare attenzione agli alimenti che presentano caratteristiche simili agli acari. «In particolare dovrebbe evitare il consumo di crostacei come i gamberi, le mazzancolle e, ancora, i granchi e le aragoste», suggerisce Nicoletta Bocchino, biologa nutrizionista. «No anche ai molluschi, compresi le vongole e le cozze e, soprattutto, le lumache di terra», prosegue l’esperta. «Il consumo di questi cibi e gli allergeni inalati possono infatti scatenare le cosiddette allergie crociate e rendere i sintomi molto più aggressivi».

I cibi sì

«Secondo diversi studi il consumo regolare di frutta e verdura, alimenti ricchi di sostanze antiossidanti e antinfiammatorie aiuta a ridurre l’intensità degli attacchi di allergie, comprese quelle agli acari della polvere. Quindi, a tavola largo ai vegetali in particolare a quelli di colore blu e rosso, ricchi di flavonoidi come le antocianine presenti in radicchio, melagrane, barbabietola. Sì poi agli ortaggi di colore arancione e verde come la zucca, le arance, i mandarini, la bietola, la rucola e la lattuga, ricchi di vitamina C, che oltre ad avere un’azione antiossidante aiuta a ridurre i livelli di istamina, una sostanza che l’organismo produce per difendersi dagli allergeni», spiega la nutrizionista Nicoletta Bocchino. «Anche gli acidi grassi essenziali dell’olio extravergine d’oliva e del pesce azzurro come alici e sardine hanno un’azione simile. Sono in grado infatti di contrastare le citochine, sostanze che l’organismo produce in risposta agli stati infiammatori. Il pesce favorisce inoltre il riposo che spesso le allergie agli acari rendono più difficoltoso perché è fonte anche di vitamina D e triptofano, che favoriscono il rilassamento. Sì poi ai cibi probiotici come lo yogurt, il kefir, il tempeh e le verdure fermentate che rafforzano il microbiota intestinale, l’insieme di batteri, virus, funghi amici dell’intestino, che sono coinvolti nel funzionamento del sistema immunitario. In diversi studi si è visto che una flora batterica in salute è in grado di migliorare la risposta immunitaria e ridurre l’intensità dei sintomi».

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