Conoscete di certo il famoso detto che dice “l’arancia la mattina è oro, a pranzo è argento, la sera è piombo”. In questa frase, come in tutti i proverbi, c’è un fondo di verità. Ma in che misura mangiare arance la sera può essere dannoso, o meglio fastidioso, per l’organismo? Principalmente per due motivi.
Perché non mangiare la frutta dopo cena
In generale la frutta è salutare, ricca di vitamine, antiossidanti e sali minerali, ma contiene anche una percentuale di fruttosio relativamente alta che, se non viene bruciato dal corpo, si trasforma in grasso. Per chi segue un regime alimentare controllato è quindi sconsigliabile sostituire il dessert con un frutto dopo cena, arance comprese, perché si apporterebbero troppi zuccheri all’organismo, senza lasciargli il tempo necessario per bruciarli.
Arance la sera? Meglio evitare
Per quanto riguarda il caso specifico delle arance, non esistono prova scientifiche a dimostrare che mangiarle la sera dopo cena appesantisca o rallenti la digestione più di altri frutti. Quel che è certo è che il loro succo è acido e quindi è sicuramente controindicato per chi soffre di gastrite. La sua assunzione potrebbe, infatti, aumentare il bruciore dietro allo sterno. Questa sensazione sarà ancora più accentuata se le arance vengono consumate poco prima di andare al letto e dopo un pasto abbondante, perché, così facendo, si appesantisce ulteriormente la digestione. Va sottolineato che anche altri agrumi, come il limone e il pompelmo, provocano questo effetto. E lo stesso vale anche per i mirtilli, che possono incrementare i sintomi da reflusso gastroesofageo.
Quando bisogna mangiare la frutta
Il momento migliore, quindi, per consumare la frutta è a stomaco vuoto, tra un pasto e l’altro e non poco prima di andare a letto. Solo così l’organismo può beneficiare di tutte le sostanze nutritive in essa contenute, della sua capacità energetica e della sua funzione disintossicante. In particolar modo, per quel che riguarda le arance, oltre al grande apporto di vitamina C, hanno anche proprietà antitumorali per i flavonoidi in esse contenuti e sono utili nella dieta dimagrante perché contengono una molecola che riduce l’assorbimento dei grassi.
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