Il 25 ottobre giunge alla sua ventitreesima edizione il World Pasta Day, manifestazione curata da Unione Italiana Food e IPO – International Pasta Organisation, che celebra il piatto simbolo della Dieta Mediterranea.
Quest’anno i temi non potevano che essere legati alle conseguenze della pandemia: secondo OXFAM, nel 2021 sono 20 milioni le persone che hanno raggiunto livelli estremi di insicurezza alimentare, portando il totale a 155 milioni di persone in 55 Paesi. Mentre in Italia, sono 27 milioni gli italiani che ancora nel 2021 sono stati costretti a fare delle rinunce vivendo situazioni di disagio quotidiano (dati Rapporto Coop 2021).
Come donare un piatto di pasta
Per tutti questi motivi Unione Italiana Food ha lanciato l’iniziativa #Haveagoodpasta, con la quale i pastai italiani si rivolgono a tutti gli amanti di questo piatto per donarlo anche ai meno fortunati. Per partecipare, basterà postare fino al 25 ottobre sui propri canali social lo scatto di un piatto di pasta con l’hashtag #Haveagoodpasta. Ogni scatto condiviso verrà caricato sul sito dedicato Al Dente e “caricherà” un contatore online fino al raggiungimento di 300mila piatti di pasta, che i pastai italiani doneranno alle mense Caritas di quattro grandi città italiane: Milano, Roma, Napoli e Palermo, a unire idealmente la penisola in una spaghettata solidale.
«Nei mesi più difficili noi pastai abbiamo sentito la responsabilità di non far mai mancare la pasta agli italiani e ai consumatori di tutto il mondo – afferma Riccardo Felicetti, Presidente dei Pasta Italiani. Con questa stessa responsabilità li accompagniamo sulla strada della ripresa con il piacere quotidiano che il nostro prodotto sa dare: una spaghettata in famiglia, una cena fuori al ristorante… E un’attenzione speciale per chi è più in difficoltà: la pasta, da sempre, è fatta con ingredienti semplici, è accogliente e discreta come un pranzo informale con gli amici, è socievole e conviviale, è un rito familiare che ci scalda tutti i giorni.»
Non solo, anche i grandi chef aderiranno al progetto, condividendo sui propri social ricette inedite. Fra i tanti nomi, ci sono i fratelli Alajmo, Francesco Apreda, Heinz Beck, Peppe Guida e Niko Romito.
Come risparmiare cucinando la pasta
Oltre ad essere protagonista di infinite ricette antispreco e di riciclo, la pasta fa bene anche al Pianeta: ha un impatto ambientale di solo 1 mq globale per porzione, con una impronta ecologica di appena 150 grammi di CO2 equivalente. Inoltre, il suo packaging permette un recupero al 100% dei materiali d’imballaggio.
Non è soltanto la sua produzione ad essere sostenibile: si può essere più green anche sfruttando tecniche di cottura che forse non conoscete ancora.
Ad esempio, la pasta si può cuocere in pentola a pressione, come nel caso dell’amatriciana in pentola a pressione di Davide Scabin. Gli ingredienti vanno messi tutti in pentola, con 100 ml d’acqua invece del litro canonico per 100 grammi di pasta. Da inizio cottura, fischio o non fischio, vanno contati 11 minuti circa. Con questa tecnica si risparmiano detersivi, gas ed energia (si usa una padella invece di due) e acqua.
Poi c’è la cottura passiva o per infusione, che permette di risparmiare gas e energia elettrica: in questo caso la pasta cuoce a fuoco acceso solo per 2-4 minuti da quando l’acqua riprende il bollore, poi si spegne il fornello e si copre la casseruola con il coperchio per limitare la dispersione del calore, lasciando la pasta in infusione nell’acqua per il restante tempo indicato sulla confezione.
E avete mai sentito parlare della one pot pasta? Una variante della pasta risottata da preparare in un’unica pentola, condimento compreso.
Qui sotto, altre idee contro lo spreco!
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