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A Torino, caffè e tennis con Lavazza Experience e Nitto ATP finals

A Torino con Lavazza Experience e Nitto ATP finals
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A Torino con Lavazza Experience e Nitto ATP finals
A Torino con Lavazza Experience e Nitto ATP finals

Cosa si cela dietro una tazzina di caffè? È sufficiente entrare in un bar e chiedere un espresso? Quanto conosciamo di questa bevanda che accompagna le nostre giornate con riti che iniziano dal primo mattino?

Arabica e Robusta

Una scelta consapevole dovrebbe partire dal conoscere la differenza tra Arabica e Robusta, anche al bar. Queste sono le due specie botaniche da cui nasce il caffè: la prima, più pregiata, viene coltivata ad alta quota dove la maturazione dei frutti avviene a temperature moderate, mentre l’escursione termica e l’alternarsi delle stagioni ne favoriscono lo sviluppo degli aromi; la seconda, molto più resistente alle malattie, cresce non oltre gli 800 metri di altezza.
Due varietà che danno origine a sentori e aromi diversi come differenti sono le caratteristiche del caffè a seconda dei metodi di estrazione utilizzati. Se da noi in Italia i più diffusi sono il caffè espresso e la moka, non mancano tecniche come l’Aeropress, il Siphon, il French Press o il Dripper. Il caffè, poi, può essere utilizzato anche come ingrediente in cucina: ed è proprio il caffè a essere stato tra i protagonisti della cena di apertura della settimana di Lavazza Experience che si svolge a Torino in contemporanea alle Nitto ATP finals, il torneo professionistico di tennis più importante dell’anno dopo le quattro prove del Grande Slam.

Il caffè e le magie degli chef

Nella Nuvola (headquarter dell’azienda torinese) si è svolta ieri sera una cena a dieci mani che ha visto coinvolti gli chef stellati Matias Perdomo, Maurilio Garola, Christian & Manuel Costardi, Marcello Trentini, Fabrizio Tesse e il pasticciere Fabrizio Racca.
Il caffè è stato ingrediente del risotto signature dei fratelli Costardi, quel Taglio Sartoriale servito in lattine brandizzate che accompagna da tempo i loro menù. «Questo piatto», spiega Christian Costardi, chef dell’omonimo ristorante nel vercellese, «nasce dalla voglia di mettere in uno dei nostri barattoli quattro eccellenze italiane: il riso che ci rappresenta, la crema di Grana Padano riserva 24 mesi, una riduzione di birra e la polvere di Kafa, caffè etiope tra i più pregiati al mondo, di Lavazza. In questo caso», prosegue, «l’uso del caffè non è per estrazione, bensì la polvere viene utilizzata come spezia, ed è un simbolo distintivo della nostra nazione che, pur non possedendo piantagioni, vanta tra le migliori torrefazioni al mondo. È un piatto di grande gusto, goloso, dalla giusta grassezza e dolcezza, con le note della polvere di caffè che conferiscono il giusto boost al sapore e al coinvolgimento delle papille gustative».
Tra gli altri piatti proposti i Donuts alla Bolognese di Matias Perdomo del Contraste di Milano, la Tartare di ricciola e avocado proposta da Maurilio Garola de La Ciau del Tornavento di Treiso (Cn), la Guancia, Ras el Hanut e nocciole di Marcello Trentini del Magorabin di Torino e, tripudio di gusti piemontesi, la Trota marinata, seirass al bergamotto, nocciola IGP Piemonte che ha proposto Fabrizio Tesse del Carignano sempre di Torino. Torinese anche il dessert preparato da Fabrizio Racca: una morbida crema al limone e zafferano, un cuore di limone e yuzu e un soffice cake alla base del dolce.

Il dessert di Fabrizio Racca.
Il dessert di Fabrizio Racca.

Altri appuntamenti Lavazza

Ma gli appuntamenti legati al gusto in questa settimana in cui Torino ospita le Nitto ATP finals sono ancora molti. Fino al 21 novembre infatti gli incontri di Lavazza Experience animeranno la Nuvola Lavazza nell’ex centrale elettrica recuperata dall’architetto Cino Zucchi: qui, oltre ad assistere in diretta dai maxischermi ai match in programma, si potranno vivere esperienze enogastronomiche dal mattino alla sera. Alla Colazione dei Campioni accompagnata da una serie di workshop curati dal Training Center Lavazza che tutte le mattine darà il benvenuto ai partecipanti, sabato 20 e domenica 21 novembre si affiancherà la colazione d’autore con Massimiliano Prete e Giampiero Vivalda che proporranno il cappuccino da mordere e la focaccia evolutiva, il primo, e una colazione gastronomica liberamente ispirata alla grande tradizione francese, il secondo. E se i pomeriggi alla Nuvola Lavazza saranno scanditi dal rito piemontese della merenda sinoira, alla sera si alterneranno eventi legati alla mixology, allo street food, all’alta cucina con una cena che il 18 novembre vedrà coinvolti dieci chef e al vino con una serata dedicata al Nebbiolo e alle sue declinazioni secondo i produttori Marchesi di Barolo, Diego Pressenda, Marco Capra, Chionetti, Josetta Saffirio, Cuvage e Ricossa.

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