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Cortina vs Courmayeur: sfida culinaria ad alta quota

L'elegante sala dello stellato Tivoli di Graziano Praest a Cortina
Spaghetti al pino mugo: il piatto più noto di Riccardo Gaspari, chef-patron del San Brite
Cucina tradizionale con tocchi moderni al Camin di Cortina
Il vegetale è protagonista nella cucina del Chalet Tofane
El Brite di Larieto: agriturismo di classe della famiglia Gaspari
Il Cannellone Missoni è uno dei gioielli del menu del Petit Royal
Una bella bomboniera: Armadillo Cibo Vino Musica
Baita Ermitage: buona cucina valdostana e splendida vista
La suggestiva e classica sala dell'Auberge de la Maison
Un rifugio con una cucina molto curata: La Chaumière a Courmayeur

Si mangia meglio a Cortina o Courmayeur? Buona, buonissima domanda. In realtà, un po’ generica perché nelle località dove hotel e ristoranti sono quasi tutti stagionali, il passaggio da un anno all’altro non di rado sorprende o delude i clienti. La premessa è che mentre l’elemento territoriale prevale su quello di tendenza tra le Dolomiti, negli anni passati succedeva viceversa sotto il monte Bianco: la storica frequentazione dei milanesi aveva portato all’apertura di numerosi locali che non avevano nulla a che fare con la tradizione valdostana. Non è un delitto sia chiaro, ma il senso culinario era discutibile. Cortina non si è mai concessa in modo totale alle mode, anzi qualcuno dice che sostanzialmente è antica, sin troppo. Persino, il temporary dello scorso inverno – Hostaria in Cortina – aperto dalla famiglia Alajmo all’interno dell’Hotel Ancona è sembrato un qualcosa di diverso dalla buona routine della ristorazione locale.

Gaspari e Griffa

Ma è anche vero che in località Alverà, un cortinese doc quale Riccardo Gaspari ha fatto del San Brite il ristorante di riferimento per l’agricucina, realizzando un perfetto connubio tra eredità montana e sguardo moderno, gestito sempre con misura. Una grande idea, premiata due anni con la Stella Michelin: incredibile solo per chi non si è mai seduto a quella tavola. Come in una Courmayeur che mantiene l’aplomb dei posti storici, si sta esprimendo benissimo uno dei maggiori talenti della cucina italiana: Paolo Griffa al timone del Petit Royal, all’interno del Grand Hotel Royal e Golf. I suoi menu sono regolarmente tra i più vivaci e godibili del panorama italiano, la Stella Michelin per alcuni versi è sicuramente stretta. Morale: dove si mangia meglio? Saperlo… Ma di certo, nei dieci posti che abbiamo segnalato si mangia bene e si sta meglio.

Tivoli-Cortina

Ai piedi delle Tofane e sulla strada che conduce al passo Falzarego, un indirizzo imprescindibile nella conca ampezzana. La cucina stellata di Graziano Prest si muove agevolmente sia con le materie prime locali sia con il pesce fresco che arriva quotidianamente dai mercati ittici di Venezia e Chioggia. Terrazza con vista superba.

San Brite-Cortina

L’unico maso stellato in Italia: le materie prime locali, molte delle quali provenienti dalla fattoria di famiglia, sono valorizzate con eleganza e trattate per estrarne tutte le potenzialità. Imprescindibile l’assaggio degli spaghetti con olio al pino mugo e pane croccante. Da tenere d’occhio anche la produzione casearia, che stagiona in cantina.

Al Camin-Cortina

Sulla strada che porta al passo Tre Croci e a Misurina, è una sosta consolidata. In un ambiente che ha saputo coniugare modernità e tradizione, la cucina fa altrettanto, proponendo una combinazione di cucina locale, tradizione italiana e sapori fusion. Il signature dish non a caso è il timballo di riso nero con gamberi e salsa al curry.

Chalet Tofane-Cortina

Al di là della proposta gastronomica, vale la pena venirci solo per la posizione: alla partenza della seggiovia Socrepes, che porta verso il carosello della ski area. Offerta ampia, dicevamo: dal ristorante si possono scegliere classici e piatti più moderni, oltre alle pizze. Da tenere d’occhio anche la cantina (500 etichette), e l’oyster bar.

El Brite de Larieto-Cortina

Della grande famiglia Brite fa parte anche questo agriturismo. Rispetto alla versione “stellata” qui la cucina è più in linea con la tradizione: ecco allora i grandi classici del cibo di montagna, come i casunziei, le uova, speck e patate, i canederli e, ovviamente, lo strudel. La sala è un omaggio allo stile ampezzano, con tanto legno e decorazioni.

Petit Royal-Courmayeur

È lo spazio fine dining del Grand Hotel Royal e Golf di Courmayeur, dove Paolo Griffa non perde l’occasione per mostrare la sua classe nel menù Declinazioni. L’idea è innovativa: la proposta si articola su una scelta ristretta di materie prime di altissima qualità, basi creative e tematiche attorno alle quali si sviluppano oltre 40 piatti.

Armadillo Cibo Vino Musica-Courmayeur

Una vineria in stile montano, sempre vivace, che è un concentrato di buon gusto valdostano: grande cantina (con tanti vini naturali, accompagnati dai tapadillos), piatti golosi (rösti di patate alla valdostana e gnocchetti alla Nicolò), il McDillo (originale hamburger di manzo) e i biscottini della casa. Ideale anche per un aperitivo.

Baita Ermitage-Courmayeur

Tipica baita di montagna, con una vista pazzesca sul Bianco e la cucina autenticamente valdostana. Zuppe, crêpes, salumi, formaggi e variazioni sul tema della polenta qui proposta in moltissime versioni: concia, con salsiccia, con carbonade, con i funghi. Buoni e semplici i dolci; cantina piccola, ma che accompagna bene i piatti.

Auberge de la Maison-Courmayeur

Una bella tavola d’albergo dove la montagna – che si ammirano dalle grandi vetrate – è protagonista di menu stagionali che valorizzano al meglio i prodotti locali: funghi, castagne, frutta secca, salumi, selvaggina, formaggi, pesci d’acqua dolce. Si beve bene pescando da una carta di vini in prevalenza autoctoni.

La Chaumière-Courmayeur

Ristorante gourmet al piano inferiore e bistrot, più informale al piano superiore. Si viene per gustare i prodotti tipici a cominciare dagli ottimi prodotti caseari, proposti in una bella degustazione. Si continua con le zuppe, come quella di cipolle gratinata con pane nero, la polenta in tante versioni, e i secondi di carne come il galletto arrosto.

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