Il reflusso gastroesofageo è un disturbo molto fastidioso. Tra i sintomi più comuni ci sono pesantezza, acidità di stomaco, ma anche bruciore, sensazione di nodo in gola e tosse. Uno dei principali fattori che possono favorire l’insorgenza dei sintomi oppure peggiorarli è lo stile di vita. «La cattiva abitudine di fare pasti ricchi di pietanze particolarmente condite con grassi e intingoli possono rendere il disturbo più fastidioso», dice Nicoletta Bocchino, biologa nutrizionista. «Quindi la prima dritta da seguire se si hanno problemi di reflusso è mangiare poco e spesso durante l’arco della giornata e cucinare piatti leggeri e facili da digerire, in modo che lo stomaco si svuoti più velocemente». Per calmare i fastidi invece quando compaiono può essere utile sorseggiare tra un pasto e l’altro una tisana o un infuso. «La classica camomilla, per esempio, ha un’ottima azione lenitiva nei confronti della mucosa dello stomaco», dice l’esperta. Per ridurre invece il disturbo è necessario adottare alcuni piccoli accorgimenti fin dalla preparazione dei pasti. Ecco come evitare il reflusso e le dritte da seguire ogni giorno in cucina.
Limitate il consumo di brodi e minestre
Il brodo di carne o vegetale è un piatto ideale per scaldarsi nei mesi freddi. Ma se avete problemi di reflusso è meglio evitarlo, soprattutto a cena. Lo stesso vale per le minestre, i minestroni e in generale i piatti ricchi di liquidi. «Questi tendono a risalire più facilmente, soprattutto se si ha un’insufficienza della valvola cardias che collega l’esofago allo stomaco e stimolano la secrezione di succhi gastrici e la produzione di acidi, che peggiorano le manifestazioni del disturbo. Meglio anche prediligere nei menù quotidiani le verdure cotte al vapore anziché quelle bollite o in brodo», dice la nutrizionista Nicoletta Bocchino. «I vegetali sono in generale un valido alleato a tavola grazie alle loro proprietà antinfiammatorie, ad eccezione però di agrumi, pomodori e cipolla cruda, che invece favoriscono il reflusso in chi ne soffre perché altamente acidi». Una valida strategia per contrastare il disturbo è arricchire i piatti con le alghe marine come quella wakame, che hanno una vera e propria azione protettiva della mucosa esofagea in caso di acidità e bruciore di stomaco. «Una volta ingerite formano un gel nello stomaco che impedisce la risalita degli acidi».
Nei menù meno frittate, fritti & Co.
«I cibi industriali e in scatola apportano spesso conservanti che stimolano la produzione di enzimi, che in caso di reflusso risalgono verso l’esofago e favoriscono la comparsa dei disturbi. Apportano poi una quantità elevata di grassi che possono rallentare la digestione e facilitare il reflusso», dice la nutrizionista Nicoletta Bocchino. «Lo stesso discorso vale per i cibi fritti che apportano una quantità importante di lipidi. Quindi meglio prediligere le patate cotte al forno con piccole quantità di olio anziché quelle fritte, cuocere carne e pesce al vapore e limitare il consumo di frittate. Le uova, ricche di proteine facilmente digeribili, meglio dunque prepararle alla coque o in camicia anziché fritte».
Per condire puntate sull’olio extravergine d’oliva
L’olio extravergine d’oliva può essere ottimo alleato a tavola anche in caso di problemi di reflusso. «Aggiunto a crudo sulle pietanze permette di limitare l’impiego di intingoli e salse ricchi di zuccheri e lipidi che stimolano la secrezione gastrica di acidi. Arricchisce poi i piatti e le pietanze di acidi grassi essenziali mono e polinsaturi che proteggono la mucosa dello stomaco e hanno un’eccezionale azione antinfiammatoria».
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