Dal Ricettario astrologico realizzato in collaborazione con Marco Pesatori alla celebrazione della ricetta iconica del grande Maestro Gualtiero Marchesi, dai segreti svelati delle crostate alle torte in tazza, il numero di gennaio vi aspetta in edicola. In anticipazione, ecco l’Editoriale della nostra Direttrice:
«Da quando sono iniziate le scuole, con i genitori della prima B, la classe del mio Leo, ci troviamo a bere un caffè subito dopo aver lasciato le bimbe e i bimbi alle loro lezioni. Come molte e molti di voi sanno, è un momento di sollievo dopo il rush di risveglio, vestizione, colazione (cartella, merenda, guanti, mascherina?)… Non vi annoio. Da subito, abbiamo iniziato a incontrarci davanti a un caffè dal Nicola, il bar che ha i tavolini fuori e che preferiamo per ragioni pandemiche a prescindere dalla temperatura. Ora, questo gruppo si è poco alla volta consolidato e mi accorgo che in quei pochi minuti, ogni mattina, condensiamo le conversazioni più disparate intorno ai temi più diversi, ogni tanto ridiamo e lo chiamiamo anche gruppo di ascolto dei genitori. Poi abbiamo avuto dei casi di contagio e l’abbiamo gestita (la paura) con una certa capacità e una sensazione diffusa di solidarietà, sana. Intorno a quei caffè si è plasmata una comunità di persone che condividono le stesse emozioni. Perché vi racconto tutto questo nel primo editoriale dell’anno? Perché se c’è una cosa che mi sento di aver imparato nel 2021 è il senso della comunità e vorrei trasportare quest’emozione, perché è un’emozione, nel 2022. È il sentimento di appartenenza che si crea sull’idea sanissima di prendersi cura delle persone accanto a noi, con un buongiorno inaspettato, un caffè offerto, una borsa della spesa portata alla vicina, un sorriso attraverso la mascherina (lo sapete che si vede anche dagli occhi?), con mille gesti che rendono il nostro convivere una fonte di gioia, di serenità semplice quanto profonda perché si deposita nelle pieghe del cuore e non si sposta più. Auguro a tutti un 2022 pieno di emozioni semplici come un panino al salame, una caponata o una fetta di pandoro, come trovare una comunità con cui condividere tanto buon cibo e tanta tanta amicizia. PS Il nostro progetto di candidare la «cucina di casa italiana» all’Unesco va avanti. Vi aggiorniamo presto!»—@MaddalenaFossati
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