Avete tempo fino al 22 novembre per fare una gita a Forlimpopoli e visitare la mostra più ghiotta che ci sia al momento in circolazione. Stiamo parlando della Storia Illustrata degli Spaghetti al Pomodoro, ideata e curata dal libraio antiquario milanese Andrea Tomasetig in collaborazione con Casa Artusi. L’idea geniale nasce dal brillante saggio “Il mito delle origini. Breve storia degli spaghetti al pomodoro” pubblicato da Laterza nel 2019 e scritto da Massimo Montanari, autorevole docente e storico dell’alimentazione nonché nostro Collaboratore e membro del nostro Comitato Scientifico per la candidatura della cucina italiana come Patrimonio dell’Umanità all’UNESCO. Cento pagine illuminanti sulle vicende dell’iconico piatto italiano, che si intrecciano alla storia, all’economia e alla società: dalla Mesopotomia alla cultura gastronomica greca e romana, gli arabi, la pasta fresca e quella secca, Marco Polo e la Cina, la Sicilia dei “mangiamaccheroni” che passa il testimone a Napoli, le mani e la forchetta, la scoperta del pomodoro in Messico e il pomodoro in salsa spagnola, il “pepe d’India” o peperoncino, il burro e l’olio d’oliva, l’aglio e la cipolla, il basilico. Naturalmente non manca il riferimento al leggendario Pellegrino Artusi, il primo ad inserire nel suo celebre ricettario ben dieci ricette per condire gli spaghetti, allora considerati una specialità napoletana e divenuti poi simbolo della cucina italiana. E soprattutto si tratta di un saggio che ci permette di allargare lo sguardo, di vedere il percorso di un piatto attraverso i secoli, di riconoscere i diversi apporti di altre culture, che solo alla fine di un lungo processo producono un’identità che naturalmente non era data in origine.
E se a tutte queste bellissime parole accostassimo anche delle immagini, quali sarebbero? Andando oltre alla golosa fotografia del piatto fumante di spaghetti al pomodoro, eccolo ritratto in mille sfumature in acquerello grazie al pennello del geniale artista Luciano Ragozzino. La mostra trasforma il saggio in 18 tavole più morbide delle acqueforti nel segno e godibili per il colore, ma sempre ironiche e puntuali nel fare da contrappunto grafico ai testi. Ragozzino non illustra, inventa e le sue intelligenti metafore visive si imprimono nella mente “completando” le parole e costituendo il principale corpus iconografico mai ideato finora sulla storia degli spaghetti. Alcuni esempi simbolici? Gli spaghetti che avvolgono l’Italia fondendosi con la sua geografia; Pulcinella che con una mano porta alla bocca gli spaghetti e con l’altra li arrotola nella forchetta, sintesi visiva del duplice modo di mangiarli; le nozze tra il pomodoro e il peperoncino arrivati dall’America; il pesce d’aprile 1957 della Bbc che annunciava agli inglesi l’ottimo raccolto degli alberi di spaghetti nella valle del Po. La mostra non dimentica nel settecentenario dantesco i vermicelli all’epoca di Dante e il tributo che Artusi rende al sommo poeta. I puntuali testi di Monica Alba e Giovanna Frosini con ulteriori due tavole in tema di Luciano Ragozzino completano e chiudono l’esposizione, che – in occasione della VI Settimana della Cucina Italiana nel Mondo (22-28 novembre) – sarà proposta anche in versione digitale alle istituzioni e/o comunità italiane all’estero.
Sfogliate la gallery per un piccolo viaggio virtuale, solo un’anticipazione di quello che troverete a Casa Artusi.
Coordinate mostra
Storia illustrata degli spaghetti al pomodoro.
Acquerelli di Luciano Ragozzino.
Testi di Massimo Montanari.
A cura di Andrea Tomasetig
Dove? Casa Artusi, Chiesa dei Servi, via A. Costa 27, Forlimpopoli (Cesena – Forlì)
Fino a quando? 22 novembre 2021
Ingresso libero (accesso con Green Pass). Dati i posti limitati è consigliata la prenotazione
Orari? lunedì 15-18 / martedì 9-12.30 / mercoledì 15-18 / giovedì 9-12.30 / venerdì 15-18 / sabato 9.30-12.30 / domenica 9.30-12.30
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