25 novembre, Giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Solo in Italia, i numeri fanno paura: nel 2021 sono stati commesi ben 109 femminicidi – e l’anno non è ancora finito. Questo numero è il 40% di tutti gli omicidi commessi, spaventoso. Non solo. Ogni settimana, sul sito del Viminale, viene pubblicato il report sugli omicidi redatto dalla Polizia Criminale, con un focus sulle vittime di genere femminile. Da qui, gli ultimi numeri sono raccapriccianti: nel 62% dei casi si tratta di maltrattamenti in famiglia commessi al 34% da mariti e compagni oppure al 28% dagli ex. A rendere ancora più triste il quadro un altro dettaglio: nel 72% dei casi di femminicidio l’autore è il marito o l’ex marito: in un caso su due è stata usata un’arma da taglio. E se nel 2020 si era parlato di un aumento dei casi dovuto al lockdown, scopriamo che sul 2021 c’è un consistente aumento delle vittime di genere femminile salito al +8% (fonte adnkronos). E ora di dire basta. Anche con una pizza.
Chiamate una pizza!
Actionaid prosegue con la campagna #Call4Margherita. Anche la pizza può diventare un mezzo di salvezza: se vi ricordate, qualche mese fa quel triste fatto di cronaca conclusosi al meglio (perché “bene” non si può certo dire) quando a Milano una donna per salvarsi dal compagno violento ha chiamato la polizia fingendo di ordinare una pizza. La richiesta di aiuto è stata compresa dall’agente al centralino che ha inviato una pattuglia all’indirizzo indicato e l’uomo è stato arrestato in flagranza di reato. Un episodio che è avvenuto già diverse volte in Italia e in altri paesi del mondo. Questo episodio porta ActionAid a far diventare la Pizza Margherita, dal nome simbolo alla donna protagonista del brutto episodio, il simbolo di protesta per i fondi promessi e mai stanziati dai governi di tutto il mondo per l’eliminazione della violenza contro le donne. Cercate le pizzerie che aderiscono all’iniziativa qui.
“La violenza di genere non è sul menù” è l’iniziativa lanciata da Berberé, le pizzerie gourmet dei fratelli Aloe. Fino al 28 novembre, viene apposto sui circa 15mila cartoni di pizza un adesivo dotato di QrCode, che invia alla pagina del sito web di D.i.Re – Donne in rete contro la violenza, dove sono elencati tutti i Centri Antiviolenza in Italia con i relativi contatti. Un modo intelligente non solo per fare divulgazione, ma per essere uno strumento utile. Infatti solo nell’ultimo anno la rete di D.i.Re ha sostenuto in pro bono oltre 20mila donne attraverso i 103 centri antiviolenza sul territorio italiano. Salvatore Aloe, fondatore insieme al fratello Matteo di Berberè, racconta così l’iniziativa: “Berberè è da sempre un brand sensibile al tema. L’anno scorso abbiamo partecipato all’iniziativa di Action Aid #CallforMargherita. Quest’anno abbiamo deciso di lanciare la nostra campagna attraverso questo piccolo gesto, che ha un duplice significato: fornire alle donne uno strumento per conoscere i centri antiviolenza e dichiarare in modo netto che anche il nostro brand si schiera contro la violenza sulle donne».
Ristoranti e bar sicuri
Ristoranti e bar come luoghi sicuri per le donne: questo lo scopo della nuova intesa tra tra la Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, la Federazione italiana Pubblici Esercizi – Fipe-Confcommercio e il Gruppo Donne Imprenditrici di Fipe-Confcommercio. Firmata lo scorso aprile, la finalità di “promuovere iniziative di formazione, informazione e sensibilizzazione, a livello territoriale, idonee a diffondere la conoscenza e l’approfondimento delle tematiche afferenti alla violenza basata sul genere ed agli strumenti di tutela delle vittime, comprese le misure di prevenzione del Questore ed i dispositivi di pronto intervento adottati dalla Polizia di Stato”. Ad esempio, oltre a informazione e prevenzione, saranno proprio gli agenti di polizia a tenere corsi agli addetti di bar e ristoranti per imparare come intervenire correttamente di fronte a episodi di violenza o sopraffazione nei confronti delle donne. La prima fase sperimentale copre 20 città per poi estendersi fino al 2023 su tutto il territorio. E’ notizia di pochi giorni fa, infatti, che a Novara i bar e i ristoranti saranno presidi di legalità nel contrasto alla violenza di genere come una delle 20 città italiane dove si sperimenterà il protocollo.
0 Commentaires