In un pezzo del “New York Times” viene riportata un’interessante riflessione sulla questione della sicurezza alimentare in Africa, spiegando come, senza aumentare la resilienza attraverso mercati agricoli integrati per alimenti nutrienti ed economici, la catena del valore alimentare del continente rimarrà rotta.
Per molti decenni si è pensato che la soluzione all’insicurezza alimentare in Africa fosse l’aumento della produttività agricola, ma non è l’unico rimedio. Questo è stato reso chiaro durante la pandemia Covid-19, che ha interrotto le catene di approvvigionamento con guasti dai trasporti e dalle comunicazioni, alla finanza e all’istruzione. La rottura ha portato a un diffuso aumento dell’insicurezza alimentare globale, colpendo le famiglie vulnerabili in quasi tutti i paesi dell’Africa.
I leader aziendali e pubblici devono unirsi e impegnarsi per gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGS). Ecco è il momento per impegnarsi a mettere a posto i sistemi alimentari. L’articolo sottolinea l’importanza dei partner dello sviluppo come attori fondamentali nella trasformazione agricola dell’Africa. Recentemente, il 62% degli agricoltori sostenuti dall’Alleanza per una rivoluzione verde in Africa (AGRA) hanno adottato la tecnologia per aumentare i loro rendimenti e i loro redditi. La programmazione di genere ha anche sostenuto direttamente 3,5 milioni di donne agricoltrici nella regione.
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Mentre si stanno facendo progressi, questo è il nostro momento per elevare i futuri leader dell’agricoltura africana, in particolare i giovani, le donne e i proprietari di piccole imprese in tutto il sistema alimentare, dalla campo alla tavola. Dobbiamo da ora in poi riprendere il nostro impegno per raggiungere la fame zero nel continente, facendo passi in avanti verso sistemi alimentari integrati. Siamo noi a decidere di partecipare e dare forma a una visione che impegni le risorse per la trasformazione dei sistemi alimentari dell’Africa. Vi unirete a noi?
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