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Gnocchi di patate, perché sono buoni anche a dieta

Gli gnocchi di patate coniugano tradizione e gusto e sono buoni anche a dieta. Sono un’ottima alternativa alla pasta, per esempio nei giorni di festa, quando occorre maggiormente conciliare i momenti di convivialità con l’esigenza della linea perché forniscono quasi la metà delle calorie, ma permettono di portare in tavola piatti e ricette dal sapore particolare. Ma quali scegliere? Meglio quelli fatti in casa oppure confezionati? «Quelli già pronti spesso non contengono solo patate, farina e acqua, ma in alcuni casi olio di palma e di colza, solfiti, glutammato e tanti altri conservanti che rischiano di far diventare il piatto meno salutare e meno alleato della linea», spiega la nutrizionista Nicoletta Bocchino. «Poi, occorre fare attenzione alle quantità per evitare di eccedere con gli amidi a elevato indice glicemico che possono provocare un aumento repentino della glicemia e rendere più difficile il dimagrimento a causa del ripresentarsi dell’appetito in tempi brevi», dice l’esperta, che qui spiega perché gli gnocchi di patate sono buoni anche a dieta.

I vantaggi per la linea

«Gli gnocchi di patate senza uova forniscono principalmente carboidrati a lento rilascio e tante vitamine del complesso B, come la vitamina B1, B2 e B3, che danno energia e sazietà e favoriscono i processi del metabolismo. In più, grazie alla ricchezza di triptofano, attivano tutta una serie di ormoni del benessere che aiutano a sentirsi meglio tra cui la serotonina. Quest’ultima, oltre a far sentire appagati e rilassati, è coinvolta nella regolazione della fame», dice l’esperta. Se gli gnocchi di patate sono preparati con le uova, sono leggermente più calorici, ma allo stesso tempo apportano proteine che rendono le ricette ancora più complete. «Abbinati, per esempio, a delle verdure di stagione e a un filo di olio extravergine d’oliva possono diventare un piatto unico che in una sola portata garantisce tutti i nutrienti di cui l’organismo ha bisogno per un pasto equilibrato».

Le dritte da seguire

«Per rendere gli gnocchi di patate degli ottimi alleati della dieta per prima cosa si possono aggiungere le patate lesse nell’impasto solo dopo averle fatte raffreddare in frigo. Il raffreddamento modifica infatti la struttura dell’amido e ne abbassa il suo indice glicemico, evitando così gli sbalzi di glicemia che favoriscono una maggiore produzione di insulina, l’ormone che stimola la fame. L’abbinamento con altri alimenti farà il resto», spiega la nutrizionista Nicoletta Bocchino. Un altro piccolo stratagemma è usare nell’impasto al posto della patata bianca, quella nera, chiamata anche violet. «In questo modo si aggiungono antociani che conferiscono al piatto anche proprietà antiossidanti, utili per facilitare lo smaltimento delle tossine e contrastare le infiammazioni». Per migliorare il profilo nutrizionale del piatto poi si può usare nell’impasto la farina integrale di tipo 2. «Rispetto a quelle raffinate, 00 e 0, fornisce carboidrati a lento rilascio e fibre che rallentano l’assorbimento degli amidi. E, infine, si può escludere del tutto il sale nell’impasto e aggiungerlo solo nel condimento, per evitare di eccedere con il sodio, che favorisce ritenzione e gonfiore».

Come abbinarli a tavola

«Un errore che spesso si commette quando si mangiano gli gnocchi di patate è consumare nello stesso pasto anche altri alimenti ricchi di carboidrati, come il pane e i farinacei in generale, che ne peggiorano l’impatto sulla glicemia». Attenzione poi ai condimenti. «Ad esempio mangiare un piatto di gnocchi con del burro avrà un effetto diverso di un piatto di gnocchi preparato per esempio con il sugo di pomodoro e delle verdure di stagione. Le fibre dei vegetali infatti rallentano l’assorbimento degli amidi, ne riducono gli effetti sulla glicemia, i livelli di zuccheri nel sangue e ne aumentano l’effetto saziante». Ok anche all’abbinamento con il pesce come il salmone o con il classico ragù di carne. «Forniscono entrambi proteine nobili, complete di tutti gli aminoacidi essenziali e grassi salutari polinsaturi che ne migliorano l’impatto sull’insulina. In questi casi però meglio rinunciare al secondo per evitare un eccesso di proteine che ne rallenta la digeribilità e associare al piatto un’insalata mista, condita con olio extravergine d’oliva, che ne aumenta l’effetto saziante».

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