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Le 10 migliori taverne della Valle d’Aosta

Alpe Rebelle
La Brasserie du Bon Bec
Il Balivo
Il Maniero
La Vrille
Le Moulin Des Aravis
Les Pertzes
Lou Ressignon
Maison Rosset
Vetan

Circondata da imponenti montagne, la Valle d’Aosta è una comunità alpina in piena armonia con la natura: paesaggi mozzafiato a un’altitudine media di oltre 2000 metri, vette che hanno fatto la storia dell’alpinismo, vie escursionistiche in vallate ancora selvagge, rinomate stazioni sciistiche e, soprattutto, una biodiversità davvero invidiabile per le sue dimensioni. Delimitata dai più grandi sistemi montuosi europei (Massiccio del Monte Bianco e del Monte Rosa), la Valle d’Aosta rappresenta in tutto e per tutto la montagna, a maggior ragione dal punto di vista turistico. L’asperità del territorio e le difficili condizioni di vita da un lato, i prolungati scambi economici e artistici tipici delle aree di confine dall’altro, hanno contribuito a plasmare e a conservare nel tempo una cultura peculiare, che si esprime nel folclore, nella gastronomia e nell’artigianato.

La tradizione culinaria

La tradizione culinaria valdostana, strettamente legata alla composizione del territorio, celebra l’arte della stagionatura e della conservazione. Ogni ricetta, infatti, è strettamente concatenata a una tradizione secolare di caccia e allevamento, legata anche alla necessità di affrontare al meglio le basse temperature del periodo autunnale e invernale della regione. All’interno della cucina valdostana si prediligono, quindi, preparazioni dall’alto contenuto calorico a base di selvaggina e ottimi formaggi, spesso provenienti da pascoli d’alpeggio in alta quota: la Fontina DOP in particolare, il re incontrastato della produzione casearia e della cucina regionale.

Come per i formaggi, anche gli insaccati locali nascono da antichi procedimenti tradizionali. È il caso dei due salumi DOP valdostani: il Lard d’Arnad e lo Jambon de Bosses. Intensamente aromatici anche il prosciutto crudo prodotto a Saint Marcel e il prosciutto cotto alla brace di Saint-Oyen. Da un impasto di lardo e sangue di maiale nasce invece il boudin, il sanguinaccio in versione valdostana insaporito dalle spezie e caratterizzato dalla presenza nell’impasto di patate e barbabietole. La motzetta deriva poi dalla consuetudine alpina di stagionare le parti magre dell’animale conciandole con sale e aromi: un tempo preparata con le cosce dei camosci o degli stambecchi (oggi specie protette), è ottenuta ormai da manzo o capra. Altra specialità gastronomica è il teuteun, mammelle di mucca salmistrate.

Caratteristica è infine la coltivazione di orzo, segale, mais, porri, patate, barbabietole ed erbe aromatiche. Quest’ultime sono utilizzate sia per scopo officinale, sia per la macerazione e la stagionatura delle carni.

Le taverne

La Brasserie du Bon Bec

Rue Bourgeois, 72 – Cogne
Splendido locale dove sarete accolti con cortesia da cameriere in abito tradizionale. Squisita la pierrade (carni e verdure cotte in tavole: le une sul braciere, le altre sulla losa).

Les Pertzes

Rue Grappein, 93 – Cogne
Una curata cucina di tradizione (formaggi, carne e pesci d’acqua dolce), in uno dei più curati chalet valligiani. Tanto legno arredato con gusto sopraffino.

La Vrille

Località Grangeon, 1 – Verrayes
La passione, l’accoglienza, la tradizione: i tre capisaldi di questo incantevole agriturismo di montagna. Poi l’orto, il frutteto, la stalla e la vigna.

Lou Ressignon

Rue des Mines, 22 – Cogne
Charme da autentica dimora di montagna: tovaglie e tendaggi rossi, stampe alle pareti, panche, grolle e camino. Da provare le zuppe locali e le fondute.

Le Moulin Des Aravis

Frazione Savin 55 – Pontboset
Nel contesto di un incantevole mulino del Seicento, questo agriturismo offre una tradizione valdostana semplice, ma estremamente raffinata.

Alpe Rebelle

Località Chez Chenoux, 1 – Bionaz
Fascinosa casa ristrutturata, arricchita da una terrazza che si affaccia sull’incantevole Valpelline. Prodotti locali di assoluta qualità.

Al Maniero

Frazione Pied de Ville, 58 – Issogne
Menù impostato sui classici valdostani, con una cucina influenzata dalle stagioni e da una filiera cortissima per quanto riguarda le verdure, coltivate dagli stessi ristoratori.

Il Balivo

Route Ramey, 102 – Champoluc
Davvero centrato il piccolo chalet in pietra e legno con un caminetto che fa da piastra per la cottura di ottimi tagli di carne.

Maison Rosset

Via Risorgimento, 39 – Nus
In una bella casa padronale settecentesca, la famiglia Rosset imbandisce un pasto sontuoso dove solitamente si trova la fonduta, i ravioli, la polenta e la carne al ginepro.

Vetan

Frazione Vetan Dessous, 77 – Saint Pierre
Tipica baita di montagna, arredata in maniera semplice con gli immancabili classici, quali la seupa vapellenentse, la polenta concia e la carbonade.

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