Saltare la cena e mangiare cibi già pronti, per lo più confezionati come biscotti, merendine, patatine in busta, snack. Si chiama comunemente sindrome da frigo vuoto e non è un vero e proprio disturbo, piuttosto un’abitudine diffusa tra chi ha poco tempo da dedicare ai pasti o ha poca voglia di mettersi ai fornelli, magari perché si è da soli oppure si lavora fino a tardi e si rientra a casa sfiniti. Una brutta abitudine, la sindrome da frigo vuoto, che pesa sulla linea e sulla salute. «Tutto quello che mangiamo nutre il nostro corpo, la nostra mente e i nostri pensieri e spesso per mancanza di tempo o per pigrizia scegliamo il “carburante” sbagliato, senza pensare che ciò che mangiamo possa essere la causa di malattie e disturbi, ma anche di molti malesseri come i “semplici” gonfiori, il mal di testa o la stanchezza cronica», commenta Marilù Mengoni, biologa nutrizionista, laureata anche in psicologia, ideatrice del metodo psicoalimentazione e docente a contratto presso l’Università UniCusano di Roma e la scuola di naturopatia CNM di Padova. «Spesso si sottovaluta, per esempio, che il cibo che consumiamo possa essere correlato a stati depressivi, all’ansia e all’agitazione e finiamo per scegliere sempre ciò che sembra piacerci di più. Dico sembra perché nella maggior parte dei casi si tratta di semplice dipendenza, soprattutto da zuccheri o da altre sostanze magari presenti nel nostro cibo preferito che finiamo per mangiare come automi e le cui conseguenze si vedono anche sul peso e sul girovita, che aumentano inesorabilmente con gli anni», dice l’esperta. Ma da cosa può dipendere la poca voglia di cucinare? Ecco cosa c’è da sapere sulla sindrome da frigo vuoto e cosa fare per starne alla larga.
Le cause della sindrome da frigo vuoto
Tra i fattori che sicuramente incidono di più nella sindrome da frigo vuoto ci sono i ritmi frenetici e lo stress. «Se per tutto il giorno ci siamo occupati del lavoro, della spesa, della gestione della casa e di tantissime altre attività, finisce che la sera si rientra davvero esausti e non si hanno più le energie per fare altro che non sia mangiare cibi già pronti e poi crollare magari davanti ai social oppure guardando la tv», dice la dottoressa Marilù Mengoni. «Avere l’abitudine di mangiare cibo confezionato, pieno di grassi, zuccheri, additivi e conservanti, può veramente alla lunga essere dannoso per la salute. Gran parte delle malattie potrebbe essere prevenuto con uno stile di vita sano e consapevole, che include maggiore attenzione alla scelta del cibo e ai momenti dedicati ai pasti».
I consigli per ritrovare la voglia di cucinare la sera
«Per recuperare la motivazione ai fornelli e mangiare in modo sano basterebbe concedersi delle piccole pause durante la giornata oppure dedicare del tempo a se stessi, per esempio, facendo una passeggiata all’aria aperta o un po’ di yoga. Rallentare un po’ i ritmi aiuta a ritrovare il proprio centro e la voglia di coccolarsi un po’ anche con una cena sana e ricca di nutrienti», suggerisce la dottoressa Marilù Mengoni. L’ideale è puntare sui piatti semplici. «Se progetti di cucinare qualcosa che necessita di un’ora o più tra preparazione e cottura, probabilmente ti ritroverai facilmente con un bel pacchetto di biscotti in mano senza nemmeno accorgetene». Un altro stratagemma utile è procurarsi l’attrezzatura giusta. «Oltre alle classiche pentole e al forno, si può optare anche per una pratica vaporiera, un frullatore e una macchina per il pane che abbia il programma per cucinare i cereali in pochi minuti». E, infine, sfidare se stessi. «Se l’obiettivo è sentirsi più leggeri, energici e concentrati durante il giorno, iniziare a mangiare sano la sera è un ottimo modo per riuscirci».
0 Commentaires